Febbre del sistema sanitario: i francesi invitano le aziende a impegnarsi – Jeanne Bariller e Roxane Philippe

Febbre del sistema sanitario: i francesi invitano le aziende a impegnarsi – Jeanne Bariller e Roxane Philippe
Febbre del sistema sanitario: i francesi invitano le aziende a impegnarsi – Jeanne Bariller e Roxane Philippe
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La polarizzazione delle opinioni, romanticizzata nella serie di Canal + “La Fièvre”, non risparmia il tema della salute, al punto da spingere i francesi ai loro limiti più profondi. Appartenendo tanto alla sfera intima quanto al bene comune, il dibattito sulla questione sanitaria in Francia è all’altezza della preoccupazione che suscita. Mobilita professionisti, politici, intellettuali, giornalisti, pensatori, polemisti e tutti, consentendo di diagnosticare il presente e delineare i contorni di una società in cambiamento dove la perdita di fiducia negli altri richiede più che mai di difendere l’intelligenza collettiva.

Per non far salire la febbre

Tuttavia, chi meglio dell’azienda può incarnare questo desiderio di comunanza? Pensata inizialmente come quasi ermetica alle problematiche che le ruotano intorno, l’azienda è oggi vista come una comunità umana nel cuore della città. È lo specchio, il territorio di espressione di preoccupazioni e speranze che vanno oltre le proprie attività e la chiamano a mettersi in gioco.

La maggioranza dei francesi condivide questa osservazione. Interrogato in 1ehm barometro sul “ruolo sociale delle aziende nel settore sanitario”*, firmato CSA per Havas Red Health Paris, un’ampia maggioranza vorrebbe che le aziende francesi svolgessero un ruolo più importante nel settore sanitario. Meglio ancora, i giovani credono addirittura che il ruolo svolto dalle imprese sarà quello di garanzia di uno sviluppo positivo, capace di mettere in campo gli strumenti necessari per rilanciare il sistema.

Ma allora chi? Se alcuni mettono ancora in dubbio la loro legittimità nel prevenire i problemi sanitari, i francesi hanno una risposta semplice: tutte le aziende hanno un ruolo da svolgere nella sanità “pubblica”.

In primo luogo internamente, sviluppando servizi che non nuocciono alla salute e offrendo ai propri dipendenti un’assicurazione reciproca di qualità. Poi esternamente, avendo il coraggio di andare dove nessuno ha ancora osato andare. Le aziende sono infatti in grado di inviare messaggi chiari, visibili, transpartitici, capaci di alimentare un dibattito sereno e illustrato, lontano dalla spirale del cinismo e da questa febbre che nega la complessità delle questioni e isterizza i social network e le piattaforme di canali di informazione continua . Attraverso azioni forti e concrete, possono esercitare pressioni in modo intelligente sul governo affinché migliori le politiche sanitarie pubbliche in Francia.


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È il caso di Carrefour e del congedo mestruale, istituito per le sue dipendenti affette da endometriosi, che rappresenta un importante passo avanti che potrebbe spingere centinaia di altre aziende ad agire successivamente. Una decisione storica, quasi un atto fondativo, che ha permesso all’azienda di unire attorno a sé dipendenti e futuri talenti sensibili ai suoi valori, di farne parlare in mezzo al tumulto mediatico, improvvisamente impegnato a commentare il vero, e di far parlare positivamente influenzare la percezione del grande pubblico in attesa di soluzioni.

Lontano da parole e discorsi di facciata, è palpabile l’impegno sanitario delle imprese, garanzia di un approdo ancora troppo spesso carente di politiche di responsabilità sociale e ambientale. Il loro impegno a lungo termine, incluso in una tabella di marcia che struttura e richiede risultati, potrebbe essere il catalizzatore di cui il nostro sistema sanitario ha così tanto bisogno per rigenerarsi. I francesi sono pronti a vederli protagonisti. È tempo che le aziende rispondano a questa chiamata.

Jeanne Bariller e Roxane Philippe, direttrici dell’agenzia di comunicazione sanitaria Havas Red Health Paris

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