Dopo il cancro, una ripresa tranquilla

Dopo il cancro, una ripresa tranquilla
Dopo il cancro, una ripresa tranquilla
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Isabelle Rime è una sportiva, si vede. Andatura dinamica e carnagione abbronzata di chi pratica attività all’aria aperta. Inoltre, anche nella fase peggiore della malattia, cancro al seno e alla tiroide, la Gruérien lasciava sempre la sua casa.

Diagnosticato nella primavera del 2021, il sessantenne è stato sottoposto a sedute di chemio, operazioni e radiazioni. All’inizio non poteva immaginare di interrompere la sua attività di assistente di laboratorio di chimica, che esercita da più di 40 anni. “Ci diciamo che siamo fregati, che ci stanno un po’ buttando via!” Ma il suo medico riesce a farla ragionare. “Mi ha raccomandato di prendermi cura di me stessa e di fare quello che volevo” ricorda Isabelle.

La malattia mi ha permesso di ristabilire le priorità della mia vita

Questo è quello che ha fatto. Andava a passeggiare, vedeva gli amici, si regalava ogni giorno almeno un momento positivo, che annotava scrupolosamente nel suo “diario di bordo”, che compilava durante i mesi di cura. Isabelle ha trascorso un anno e mezzo a curarsi, lontano dal suo amato laboratorio. Ha anche pensato di smettere di lavorare definitivamente, prima di cambiare idea. Ritornare al proprio posto, anche per poco tempo, significava chiudere il capitolo sulla malattia.

Ma il rientro al lavoro dopo 18 mesi di assenza non si improvvisa. L’assistente di laboratorio l’ha preparata al “ritorno a scuola” in collaborazione con l’Assicurazione per l’invalidità, con l’ufficio del personale del suo datore di lavoro e con la Lega contro il cancro di Friburgo.

Secondo Monique Mollard, coach dell’assistenza sociale e del lavoro della Lega, si tratta di definire chiaramente i compiti da svolgere e porre le domande giuste. Dobbiamo adattare gli orari, il ritmo, il posto di lavoro o anche l’ergonomia della posizione? Tutto va considerato per una ripresa adeguata.

Isabelle Rime ha ricominciato al 20%, poi ha gradualmente aumentato la sua presenza fino a tornare a tempo pieno la scorsa estate. Ha anche anticipato le domande dei suoi colleghi. Davanti ad un pubblico attento e commosso ha parlato delle sue cure e dei loro effetti collaterali, del suo senso di colpa per aver delegato il suo carico di lavoro, ma anche degli aspetti positivi di questa dura prova. “Mi ha permesso di ristabilire le priorità della mia vita”, aggiunge.

Le reazioni hanno superato di gran lunga le sue aspettative. I suoi colleghi e il management erano attenti e attenti alle sue esigenze. Questo non è sempre il caso in un mondo del lavoro che è diventato più difficile. “Bisogna fare bene fin da subito”, osserva Monique Mollard, “e sentiamo questa pressione”.

Isabelle Rime ha avuto il tempo di ritrovare la sua forma e tutte le sue capacità. La pensione avverrà tra due anni, non prima!

RadioFr. -Sara Camporini

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