un nuovo metodo vaccinale per un’immunoterapia più efficace?

un nuovo metodo vaccinale per un’immunoterapia più efficace?
un nuovo metodo vaccinale per un’immunoterapia più efficace?
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“Il nostro sistema immunitario ci protegge dagli agenti patogeni, ma anche da qualsiasi cambiamento anomalo che si verifica nel corpo. Ad esempio, le cellule immunitarie possono identificare proteine ​​mutate anomale o cellule tumorali ed eliminarle dal sistema. La vaccinazione appare quindi come un potente strumento per sfruttare il sistema immunitario e curare i tumori.”

Un team di scienziati ha sviluppato un nuovo metodo per sviluppare vaccini che potrebbero aumentare l’efficacia delle immunoterapie per il trattamento della leucemia mieloide acuta (LMA) e potenzialmente di altri tumori del sangue. Il suo lavoro è stato pubblicato sulla rivista Blood Advances.

Rendere il tumore riconoscibile dal sistema immunitario

Alcuni vaccini agiscono prevenendo lo sviluppo di tumori specifici, come il vaccino contro il papillomavirus umano (HPV), che può causare il cancro cervicale. Altri vaccini, detti terapeutici, consistono nell’indurre una risposta immunitaria quando questa manca nel paziente affetto da cancro. È un vaccino di questo tipo quello sviluppato dai ricercatori della Pritzker School of Molecular Engineering, dell’Università di Chicago (Stati Uniti).

“Dal punto di vista immunitario, il cancro può spesso apparire esattamente come un tessuto sano, quindi il sistema immunitario non sempre avvia una risposta contro il tumore”, si legge in un comunicato stampa. L’intera sfida è quindi rendere il tumore “riconoscibile” da parte del sistema immunitario.

Un vaccino quello “etichetta” cellule tumorali per innescare l’immunità

Questo è ciò che i ricercatori sono riusciti a fare sfruttando una caratteristica unica delle cellule tumorali: la presenza di “molecole di cisteina spaiate sulle loro superfici”, che può essere sfruttato per aiutare il sistema immunitario a colpire il cancro. Il vaccino da loro ideato, iniettato direttamente nel sangue, permette di “marcare” queste cellule tumorali. “È un modo per etichettare le cellule tumorali o i loro detriti nel sangue per facilitarne il riconoscimento e innescare la risposta immunitaria”.

Si noti che, per generare una risposta più efficace, gli scienziati hanno combinato la somministrazione del vaccino con un farmaco chemioterapico chiamato citarabina, comunemente usato nei pazienti affetti da leucemia mieloide acuta. Hanno scoperto che avevano un doppio trattamento “ha aumentato significativamente il tasso di sopravvivenza” persone malate. E, “poiché questo approccio vaccinale non prende di mira alcuna specifica proteina tumorale”, potrebbe essere applicato con la stessa efficacia anche ad altri tumori del sangue, concludono gli autori dello studio. Speranza per le decine di migliaia di nuovi pazienti che, ogni anno in Francia, sono colpiti da tumori ematologici.

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