Il numero dei casi di colera a Mayotte è salito a 26. La prefettura e l’agenzia sanitaria regionale hanno chiarito che una nuova”unità del colera” è stato aperto in un centro medico.
“Dall’inizio dell’allerta colera sono stati confermati 26 casi“, indicano la prefettura di Mayotte e l’Agenzia regionale della sanità in un comunicato stampa. Un precedente rapporto segnalava venerdì 13 casi.
“Considerata la situazione e al fine di garantire la cura di tutti i malati, l’Agenzia sanitaria regionale e il Centro ospedaliero di Mayotte hanno deciso di aprire a partire da oggi una seconda unità per il colera.“, all’interno del centro medico di riferimento Dzoumogné.
La prima unità, capace di ospitare un massimo di 14 persone all’interno del Mayotte Hospital Center, non può più accogliere nuovi pazienti.
In attesa dell’arrivo di futuri rinforzi, il Centro ospedaliero di Mayotte sta concentrando il suo personale sulle cure legate al colera.
Nella regione mancano effettivamente operatori sanitari. Secondo Olivier Brahic, direttore generale dell’ARS, “La situazione al centro ospedaliero di Mayotte, in termini di risorse umane, rimane molto critica, in particolare al pronto soccorso“.
Venerdì i primi tre casi di colera “nativo” sono stati identificati a Koungou, a nord di Mamoudzou. Fino ad allora, da metà marzo erano stati registrati dieci casi importati tra persone arrivate soprattutto dalle vicine Comore.
Per contenere e ridurre il rischio nel comune di Koungou, l’Agenzia sanitaria regionale ha rafforzato i suoi interventi sul campo e creato un centro di screening e orientamento.
“Vengono organizzate anche operazioni di vaccinazione sul campo“, precisa l’Ars, che sta proseguendo, allo stesso tempo, i suoi raid sanitari, al fine di garantire un’ampia diffusione delle raccomandazioni e indirizzare le persone verso sistemi di vaccinazione e screening.
