Niente più CO2, niente più virus mortali

Niente più CO2, niente più virus mortali
Niente più CO2, niente più virus mortali
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Pubblicato il 4 ottobre 2024 alle 12:15

Uno studio, condotto da ricercatori dell’Università di Bristol nel Regno Unito, conclude che la concentrazione di CO2 è direttamente collegata alla capacità di diffusione di virus come quello responsabile del COVID-19.

Nel marzo 2020, l’attività umana sul pianeta si è interrotta bruscamente. Un virus mortale e altamente contagioso ha costretto tutti i governi del mondo a prendere decisioni difficili che alcuni ancora oggi mettono in discussione. I ricercatori hanno dimostrato che la durata della vita dei virus presenti nell’aria, come SARS-CoV-2, è più lunga, aumentando la loro capacità di contagio tra individui.

Durante la pandemia del 2020, è stato fortemente raccomandato di garantire che le stanze in cui si riunivano più persone fossero ben ventilate. Non lo sapevamo ancora, ma era un buon consiglio. I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Nature Communications, confrontano i rischi di diffusione del virus a seconda della concentrazione di CO2 nell’aria ambiente. Si tratta di circa 400 parti per milione (ppm) nell’atmosfera. I ricercatori hanno osservato il contagio del virus SARS-CoV-2 in condizioni che variavano da una concentrazione di CO2 di 400 ppm a una concentrazione di 6500 ppm.

Secondo lo studio, una volta che questa concentrazione raggiunge 800 ppm, i virus presenti nell’aria hanno una durata di vita più lunga. In tal modo, sono più contagiosi. Poiché gli specialisti del clima prevedono che la concentrazione di CO2 nell’atmosfera raggiungerà le 700 ppm entro pochi decenni, possiamo facilmente comprendere come alcuni virus potrebbero precipitarci in una nuova pandemia.

Il livello di pH della nostra atmosfera è naturalmente alto. È quindi alcalino. In un ambiente alcalino, i virus non sopravvivono a lungo. La presenza di CO2 nell’aria ne modifica il livello di pH e rende l’aria più acida. I ricercatori hanno osservato che i virus sopravvivono più a lungo e si diffondono più facilmente in un ambiente acido.

In un ambiente chiuso, come una stanza della casa, gli aerosol liberati dalla respirazione favoriscono la formazione di CO2 in forma gassosa. I virus sono quindi più trasmissibili all’interno che all’esterno. Ma in un mondo in cui la concentrazione di CO2 nell’aria aumenta ogni giorno, lo studio parla chiaro. Le nostre emissioni di CO2 favoriranno il contagio e la diffusione dei virus.

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