Scandalo Androcur: quale responsabilità per i laboratori? “Tocca allo Stato agire”

Scandalo Androcur: quale responsabilità per i laboratori? “Tocca allo Stato agire”
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l’essenziale
Come nel caso Mediator, le vittime di Androcur sperano in un risarcimento finanziario da parte dello Stato e dei laboratori.

Il 7 marzo 2024, l’associazione a sostegno delle vittime dell’Androcur (AMAVEA) ha presentato due ricorsi al tribunale di Montreuil contro lo Stato e l’Agenzia nazionale per la salute e la sicurezza dei medicinali. Li accusa di non aver informato sufficientemente i pazienti sui rischi di sviluppare meningiomi. Ma che dire della responsabilità dei laboratori? Se non verranno giudicati colpevoli, potrebbero dover pagare di tasca propria.

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Immesso sul mercato nel 1980 dal laboratorio tedesco Bayer, Androcur è stato poi venduto nella sua forma generica nel 2004 e nel 2008 dalle società G-Gam e Teva Santé. Se lo Stato fosse effettivamente preso di mira dalle richieste delle vittime, potrebbe essere coinvolta anche la responsabilità dei laboratori. “Riteniamo che esista una coesistenza di responsabilità tra lo Stato e i laboratori”, spiega Me Charles-Joseph Oudin, l’avvocato incaricato del caso.

Già richiesto dai nostri colleghi di Telegramma nel 2020, il laboratorio Bayer si è difeso ricordando la sua collaborazione con l’agenzia europea e l’agenzia francese dei medicinali dal 2008, in occasione della presentazione dei primi risultati controversi. Il gruppo afferma di aver “scambiato tutte le informazioni necessarie per modificare il foglio illustrativo” e di aver comunicato le modifiche agli operatori sanitari via mail. Riguardo alle procedure in corso, il colosso farmaceutico dichiara di riservare i suoi commenti ai giudici.

Anche se il tribunale amministrativo non ha il potere di consegnare i laboratori alla giustizia, può però “si pronunciare sulla loro percentuale di responsabilità per varie riparazioni finanziarie”, secondo Me Oudin. “Nel caso del Mediatore, lo Stato doveva coprire il 30% delle riparazioni, lasciando al laboratorio il restante 70%”. Le vittime potevano quindi sperare in un risarcimento da parte dei laboratori in caso di vittoria. “Alla fine del giudizio la palla passerà al giudice dello Stato”.

Per sostenere le vittime coinvolte in questo lungo e costoso procedimento legale, l’avvocato ha chiesto al Ministero della Salute di creare uno specifico sistema di risarcimento delle vittime simile a quello del Mediatore. Un’iniziativa rimasta, per il momento, senza risposta.

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