Se dirigenti come Paul Gabrillagues o Romain Briatte hanno brillato, anche l’esterno parigino Peniasi Dakuwaqa si è mostrato in ottima luce. Ma non necessariamente nel registro previsto…
Non è senza dubbio il giocatore più carismatico della rosa parigina. Né il più appariscente. Nella vita di tutti i giorni Peniasi Dakuwaqa coltiva la discrezione, come molti Fijiani. Ma è in campo, il suo miglior campo espressivo, che l’esterno parigino fa spesso parlare di sé. Ricorda questo colpo di stato lo scorso febbraio sull’erba sintetica dell’Arena La Défense di Parigi. Quel giorno, in soli 19 secondi e su più di 100 metri, il fijiano ha fatto di tutto: un recupero nella propria area di meta, un cross per rimettere in moto i suoi, un piccolo tiro sopra le righe perfettamente misurato per lui e uno sprint. che ha il segreto per appiattirlo. Sorprendente. Il Rugby France aveva appena scoperto un fenomeno rilevato nel club “Tupapa Maraerenga Panthers” nelle Isole Cook, dall’ex terza linea Christophe Moni, allora responsabile dell’unità di reclutamento. Avendo giocato a rugby league e a sette, era la sua velocità a distinguersi in quel momento. Inoltre viene regolarmente lanciato a più di 38 km/h nelle partite e si rivela quasi impossibile da fermare per le difese avversarie quando ha spazio.
Qualcuno si interroga sul fatto che non sia sempre titolare (solo sette tabelloni in 14 giornate di Top 14) visto che le sue qualità offensive sono eccezionali. Logico, ovviamente logico. “Dobbiamo gestire la quota Jiff”ha detto qualche tempo fa il direttore del rugby Laurent Labit.
Tavolozza ricca
C’è poi da sottolineare che sotto i palloni alti i suoi difetti sono evidenti. Anche la sua lettura difensiva non è sempre chiara. Solo qui, sabato sera contro il Northampton, non contento di aver suonato il campanello d’allarme per la sua squadra segnando la prima meta (23esima) mentre era sotto di 21 punti, Dakuwaqa ha mostrato molti progressi, soprattutto nell’attività difensiva. In due occasioni è stato il primo in zona “contest” a grattare due palloni preziosi e costringere l’arbitro a fischiare un rigore in favore dei parigini. Una qualità vista più spesso nel suo alter ego Lester Etien. E anche nel gioco aereo ha mostrato maggiore disinvoltura. È stato lui, ad esempio, il più veloce sotto una candela di Zack Henry nel primo periodo a deviare la palla verso Van der Mescht (35esimo). In tutta onestà è stato uno dei migliori soldatini rosa della serata, senza però mettere a segno nessun colpo brillante di cui possiede il segreto. Sembra che il Fijiano stia ampliando il suo campo di gioco e migliorando ogni giorno un po’ di più.
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