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Ciclone Chido a Mayotte: François Bayrou parteciperà sabato sera a una riunione di crisi

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Una prima pratica urgente da gestire. Il primo ministro François Bayrou parteciperà sabato sera ad una riunione interministeriale di crisi, da lui convocata con il ministro degli Interni dimissionario Bruno Retailleau, sulla situazione a Mayotte devastata dal ciclone tropicale Chido, ha indicato Matignon.

“Di fronte alla gravità della situazione a Mayotte, il Primo Ministro ha deciso, in collaborazione con il Ministro degli Interni, di convocare il centro di crisi interministeriale che si terrà questa sera alle 19”, ha sottolineato Matignon.

Poco prima, Emmanuel Macron aveva dichiarato di seguire “da vicino la situazione a Mayotte”, in un comunicato stampa pubblicato su X (ex Twitter). “È giunto il momento dell’emergenza”, “Mahorais, tutto il Paese è al tuo fianco”, ha indicato, aggiungendo che sono attesi rinforzi da parte dei servizi di emergenza e delle forze dell’ordine “domani (Domenica)” sul posto.

Il ciclone tropicale Chido si è abbattuto sabato su Mayotte, devastato da venti di almeno 220 km/h, facendo temere il peggio agli abitanti di questo arcipelago francese nell'Oceano Indiano, quasi tagliato fuori dal mondo. Due persone sono morte nel settore Petite-Terre, la piccola isola dell'arcipelago dove si trova l'aeroporto di Pamandzi, a est della capitale del territorio d'oltremare Mamoudzou, secondo una fonte della sicurezza.

Chiuso fino a nuovo avviso, l'aeroporto “ha subito gravi danni, in particolare la torre di controllo”, ha segnalato su X il ministro dei trasporti dimissionario François Durovray. “Il traffico sarà inizialmente ripristinato con aerei militari di soccorso. Le navi sono impegnate a garantire i rifornimenti”, ha aggiunto.

Comunicazioni quasi impossibili

“Molti di noi hanno perso tutto”, ha lamentato il prefetto del dipartimento più povero della Francia, François-Xavier Bieuville, denunciando il “ciclone più violento e distruttivo che abbiamo vissuto dal 1934”.

Il livello di allerta è stato abbassato da viola a rosso per consentire l'arrivo dei soccorsi, ma “il ciclone non è finito”, ha sottolineato il prefetto, invitando i circa 320.000 abitanti di Mayotte a rimanere “confinati” e “solidarie” in «questa dura prova ”. Le comunicazioni con il territorio sono quasi impossibili.

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