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Donald Trump parteciperà alla cerimonia di riapertura di Notre-Dame de Paris a Parigi

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La visita era stata programmata due giorni prima durante una telefonata tra Donald Trump ed Emmanuel Macron. Il neopresidente americano ha confermato, lunedì 2 dicembre, il suo arrivo a Parigi per la riapertura, sabato, della cattedrale di Notre-Dame, tra una cinquantina di capi di Stato e di governo stranieri. “ Sarà un giorno davvero speciale per tutti! »ha scritto sulla sua rete, Truth Social: “Il presidente Emmanuel Macron ha fatto un lavoro straordinario affinché Notre-Dame riacquisti tutto il suo splendore, e molto altro ancora”ha chiarito. Durante l’incendio, il 15 aprile 2019, Donald Trump, allora alla Casa Bianca, suggerì in un tweet ampiamente commentato di inviare bombardieri idrici per controllare l’incendio.

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Questo sarà il primo viaggio all'estero del repubblicano, un mese dopo la sua elezione e sei settimane prima del suo insediamento, mentre la composizione del suo governo alimenta preoccupazioni sulle sue intenzioni internazionali, in Ucraina ovviamente, ma anche in Medio Oriente. Dopo un fragile cessate il fuoco in Libano, i combattimenti continuano nella Striscia di Gaza. La nuova amministrazione, molto vicina al governo di Benyamin Netanyahu, intende mettere il “pressione massima” su Teheran, nel momento in cui Francia, Germania e Regno Unito cercano invece di rilanciare i negoziati sul programma nucleare iraniano.

Questioni ucraine

Durante la loro conversazione telefonica di sabato, Macron e Trump hanno affrontato rapidamente questi problemi. Hanno deciso di continuare le discussioni a margine delle cerimonie a Notre-Dame. Non è nemmeno escluso che l’arrivo di Donald Trump scateni quello di Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, molto desideroso di instaurare un dialogo con il repubblicano eletto. Quest’ultimo ha criticato incessantemente il sostegno militare americano a Kiev e ha affermato che avrebbe risolto il conflitto “tra ventiquattro ore”anche se Vladimir Putin continua a rifiutare ogni trattativa, in un momento in cui le sue forze avanzano nell’est del Paese.

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In un contesto di escalation del conflitto, Zelenskyj condiziona la sua partecipazione a possibili discussioni in seno alla Conferenza “garanzie di sicurezza” che i suoi alleati occidentali potrebbero concederlo per impedire una nuova offensiva russa. “L’invito dell’Ucraina ad aderire alla NATO è necessario per la nostra sopravvivenza”ha insistito, domenica 1È Dicembre, a Kiev, ricevendo i nuovi leader dell'Unione Europea. Gli Stati Uniti, come la Germania, sono contrari ad affrettare l’integrazione dell’Ucraina nell’Alleanza Atlantica, a differenza di Francia e Regno Unito, che si dicono pronti a concedere a Kiev il permesso“invito alla NATO”richiesto dal signor Zelenskyj. Quest'ultimo non ha ancora confermato la sua presenza alla riapertura di Notre-Dame, ma ci sta seriamente pensando.

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