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Samantha Davies, la navigatrice dal cuore grande

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8:06 di questa domenica, 10 novembre. Samantha Davies lascia il pontone principale del porto di Les Sables-d'Olonne dove sono ormeggiati da tre settimane i quaranta concorrenti della Vendée Globe 2024-2025. Ogni tre minuti parte uno skipper. Quello che tutti chiamano “Sam” è in terza posizione, dietro a Charlie Dalin – il primo a partire – e dietro al vincitore uscente, Yannick Bestaven. In piedi a prua del suo monoscafo, la frizzante inglese saluta l'enorme folla accorsa per assistere alla discesa del canale degli IMOCA impegnati in questa circumnavigazione in solitaria del pianeta.

“Sam” aveva circa trent'anni per la sua prima Vendée nel 2008, chiudendo con un notevole quarto posto. Più dolorose sono state le due esperienze successive: il disalberamento pochi giorni dopo la partenza nel 2012 e l'abbandono della regata nel 2021, dopo la sosta per riparazioni. Il nativo di Portsmouth, che proviene da una famiglia di marinai, ha anche completato 30 viaggi transatlantici. Così, a bordo del suo IMOCA dotato di foil (appendici laterali che permettono di “volare” sopra le onde), varato solo due anni e mezzo fa, è in corsa per il podio finale.

Sfida gli oceani per salvare i bambini

Il colore della sua barca, rosso vivo, cattura inevitabilmente l'attenzione e il gigantesco ritratto di una bambina adorna la randa. È quello di Naylah, una piccola donna congolese che ha subito con successo una grave operazione al cuore nel 2021. Il ritratto è stato dipinto dal vincitore della prima Vandea nel 1989, Titouan Lamazou, divenuto pittore ufficiale della marina. Perché Initiatives-Cœur non è solo il nome di una barca. È anche quello di un vasto progetto di beneficenza da parte di Mécénat Chirurgie Cardiaque, associazione che permette di operare in Francia bambini affetti da gravi patologie cardiache.

Il principio è semplice: gli sponsor della barca donano 1 euro all'associazione per ogni internauta che si registra sui social network per seguire la traversata di Sam Davies. Obiettivo: salvare più di cento bambini in più grazie alle somme raccolte durante la gara (sapendo che un intervento costa in media 12.000 euro). Alle 13:02, tra i 39 concorrenti, il più bretone degli inglesi è partito per circa due mesi e mezzo di avventura, accompagnato dal sorriso della piccola Naylah.

Invidioso e sospettoso del giro del mondo che Sam Davies sta per compiere, il padrino della barca a vela, l'astronauta Thomas Pesquet, è ammirato. “La gente dice che è vela, ma non capiamo veramente cosa significhi. Ma per me, che ho navigato un po' su una barca simile alla vecchia barca di Sam, posso dirvi di cosa si tratta. È ancora molto stanchezza, tanta prestazione fisica, poco sonno, problemi da risolvere, stress nel cuore della notte, lontano da tutto e il freddo dell’Oceano Indiano, è pur sempre qualcosa di estremo”.

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