Guardiola era fradicio e stordito a bordo campo mentre assisteva a un crollo su una scala a cui raramente aveva assistito nella sua carriera manageriale, per non parlare del suo Manchester City, squadra vincente.
Il City, sapendo che la sconfitta lo avrebbe lasciato sull’orlo della Champions League, ha avuto la fortuna di sopravvivere a un attacco del PSG nel primo tempo che ha visto Joao Neves di testa a porta aperta, Josko Gvardiol respingere sulla linea da Fabio Ruiz, mentre Vitinha anche aveva un gol annullato per fuorigioco.
Ruben Dias è stato espulso a metà tempo dopo i primi 45 minuti di fatica, e improvvisamente le nuvole sembravano essersi schiarite per il City con quei due gol.
Invece, quando il vecchio City avrebbe finito il lavoro, quest’ultima versione è stata gestita a pezzi da un PSG vibrante, che in realtà non meritava di stare dietro e tanto meno di due gol alla deriva.
Il City era tutto in mare mentre il PSG ingranava la marcia, il punteggio finale di 4-2 non rifletteva la feroce sconfitta subita quando la situazione si era ribaltata.
La squadra di Guardiola sembrava vecchia e affaticata, priva di ritmo e altamente vulnerabile in una notte che fa riflettere e che illustra la portata del lavoro di ricostruzione che Guardiola deve affrontare.
Ha già iniziato, confermando prima della partita che la nuova giovane coppia difensiva, Abdukodir Khusanov del Lens e Vitor Reis del Palmeiras, è pronta per essere lanciata in Premier League.
Sulla base delle tristi prove di una notte agghiacciante a Parigi, potrebbero avere la loro occasione prima di quanto si aspettassero.