Il Barcellona passa dall’euforia alla realtà. Dopo due vittorie, segnando gol e giocando molto bene, si sono ritrovati con un discreto pareggio contro il Getafe, che è diventato una delle spine nella scarpa dei culés. Erano infatti cinque anni che i catalani non riuscivano a segnare un gol contro gli azulones in trasferta. L’ultima vittoria sul loro campo risale a settembre 2019, quando vinsero 0-2 sotto la direzione di Ernesto Valverde.
La verità è che questo tipo di partite è molto difficile per il Barcellona contro avversari che si chiudono dietro, che sono disciplinati tatticamente, che non si disorganizzano, che portano tutto il peso del gioco sulla fase difensiva e che cedono il possesso della palla. palla. Non era sufficiente averne più del 62% perché non poteva riflettere quel possesso nelle giocate davanti alla porta rivale. Se è vero che avrebbe potuto vincere se quel rigore fosse stato fischiato a Jules Kounde alla fine della partita, avrebbe potuto anche perdere se l’arbitro avesse espulso Alejandro Balde per un attacco infantile contro un difensore del Getafe.
La cosa chiara è che il Barcellona può passare dal battere il Real Madrid nella finale della Supercoppa spagnola e poi l’Athetic Club in Copa del Rey, allo sprecare l’opportunità che aveva di togliere punti all’Atlético de Madrid. I colchoneros avevano ceduto terreno con la sconfitta contro il Leganés e la perdita del loro record imbattuto di quindici vittorie consecutive.
Sembra che il Barcellona abbia più difficoltà a giocare alla Liga rispetto ad altri tornei, come la Coppa e la Champions League. Potrebbe essere dovuto allo studio e alla conoscenza del gioco o all’intensità della competizione. Ciò che è chiaro è che dovrà adattarsi, e in fretta, perché non tutte le partite saranno come le due precedenti, nelle quali era nettamente superiore e riusciva a sottomettere il rivale.
I due volti del Barcellona portano a chiedersi se potrà lottare per tutto ciò per cui gareggia o se dovrà dare priorità a uno dei tornei. È presto per dirlo perché è vivo nelle tre che giocherà, ma sarà necessario che coach Hansi Flick trovi il modo di affrontare quelle tipologie di partite che raccontano tanto della squadra culé e dove non riesce a trasformarla. controllo della palla in alcune occasioni. di obiettivo.
L’immagine del fine settimana non può cancellare quanto realizzato nelle partite precedenti, ma deve far riflettere il tecnico tedesco. È già successo che la sua squadra sia passata dall’essere il fenomeno della Champions League, dal dominare il campionato, all’essere terza, a sette punti da un Real Madrid che è riuscito a voltare pagina e a prendere il comando del torneo locale con notevole superiorità. .
Le opzioni sono aperte e, se la squadra catalana riuscirà a consolidare questa immagine e a mantenere la regolarità, ci troveremo di fronte a una delle squadre che potrà lottare su ciascuno dei fronti in cui compete. Ma sì, dovranno affrontare quelle partite in cui i loro rivali restano indietro e aspettano un’opzione che gli permetta di mostrare la testa e complicare le cose al loro rivale. È chiaro che coloro che riusciranno a raggiungere questa comprensione, come ha fatto il Getafe, li metteranno alle corde.
Questa squadra è già matura e il tecnico tedesco dovrà lavorare per far funzionare il suo modello di gioco contro ogni tipo di rivale. Devono consolidare quel Barcellona che a volte ha stupito con un calcio spettacolare, impedendogli di passare dall’euforia alla noia, come è successo lo scorso fine settimana. Siamo di fronte a una squadra che ha tutto per essere protagonista in Europa, ma che ha tanti giovani a cui restano ancora tante partite da consolidare. La gestione della partita e la gestione del gruppo saranno fondamentali per consolidare la propria leadership in tutte le competizioni.
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