“Lo diciamo spesso, ma le cose cambieranno”, vuole credere Grégory Alldritt

“Lo diciamo spesso, ma le cose cambieranno”, vuole credere Grégory Alldritt
“Lo diciamo spesso, ma le cose cambieranno”, vuole credere Grégory Alldritt
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Grégory Alldritt non aveva ancora letto gli altri risultati prima di presentarsi davanti ai microfoni, ma sapeva che nonostante questa seconda sconfitta consecutiva in miglioramento (32-25), la sua squadra, 2a, avrebbe ottenuto un 8a a Deflandre in aprile. Un male minore.

Come contro il Leinster, la partita è stata molto intensa ma si è conclusa con una sconfitta…

È difficile, perché ci metti molta energia. E penso che a volte diamo troppo… Dobbiamo riuscire a trovare il giusto equilibrio tra partite come quella contro il Tolosa e quelle contro Leinster e Treviso, dove vogliamo fare così bene che a un certo punto… Lui dobbiamo rendere le cose ancora più semplici e semplificarci la vita.

Hai sofferto in difesa?

Sì, abbiamo sofferto per alcune azioni. È strano, perché ho l’impressione che per tutta la partita fossimo comunque stati bene. Ma a volte abbiamo dei buchi e loro hanno giocato davvero bene, sono riusciti a segnare. Sarà interessante rivederlo, ma commettiamo troppi errori per vincere una partita di Coppa dei Campioni in trasferta, contro una squadra italiana, latina, che gioca le qualificazioni in casa. Sapevamo che avrebbe lasciato tutto sul campo e così è stato. C’è frustrazione, ancora una volta, come la settimana scorsa. Ma ammetto che preferisco avere questa frustrazione, con un dispendio di energie ed errori pazzesco nel rugby puro, che dopo certe partite di inizio stagione dove, al contrario, non c’erano energie, né atteggiamento, con situazioni più complicate. Lunedì.

Ti sembra difficile cambiare stagione con più precisione?

Devi continuare a lavorare duro; diciamo spesso questo discorso ma cambierà direzione. Oscillerà nella nostra direzione. Ora non devi arrenderti. Manca ancora una settimana, con una grande trasferta a Tolone dove dovremo disputare un big match. Poi ci sarà il periodo delle vacanze e il Torneo Sei Nazioni che sarà complicato. È qui che tutti saranno importanti. Adesso è una vera e propria resa dei conti, tu contro te stesso, per cercare di portare ogni giorno di più alla squadra.

“Sta a noi ambientarci, lavorare sul nostro rugby e sulla nostra precisione perché a questo livello è la precisione che conta”

Non ti sei perso qualche momento chiave, come quei tocchi nella loro metà campo a fine partita?

Sì, è un po’ come l’immagine degli ultimi tre minuti: non possiamo dire che i ragazzi non si divertano, perché sbatte contro un muro, ma abbiamo giocato un po’ da idioti. Tocca a noi ambientarci, lavorare sul nostro rugby e sulla nostra precisione perché a questo livello – lo sappiamo, lo abbiamo fatto nelle stagioni precedenti – è la precisione che conta.

Lo choc contro il Leinster ha lasciato tracce che possano spiegare questa imprecisione?

Non era il succo che mancava. Forse ci è mancato l’allenamento ma giocatori dei nostri standard e del nostro livello riescono ad essere precisi e diligenti nel fine settimana nonostante una settimana corta. Non lo userei come scusa; dobbiamo continuare ad essere positivi, lavorare duro collettivamente e individualmente, affinché tutti si mettano in discussione. Possiamo tutti fare di meglio.

Ti sei divertito, nonostante tutto?

Personalmente sì, perché lascio sul campo tutto quello che ho. Questa, almeno, è una soddisfazione. Ora rimane questo piccolo granello di frustrazione che deve essere evacuato. E ripeto, le cose andranno bene se non ci arrendiamo e andiamo avanti.

Cosa pensi di Treviso e dei tanti nazionali italiani che gli Azzurri incontreranno presto durante il Torneo?

Non mi ha sorpreso, conosciamo le sue qualità. Sapevamo che era una squadra che giocava tanto, lo ha dimostrato con del grande rugby e segnando 32 punti. Hanno qualità in rosa, complimenti a loro.

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