Per Gaël Monfils il tennis è ormai “un bonus”

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Gaël Monfils festeggia la sua vittoria contro Taylor Fritz, sabato 18 gennaio a Melbourne (Australia). MANISH SWARUP/AP

Un punto finale scandito da un passo di danza sfrenato per salutare il pubblico e celebrare una vittoria prestigiosa. Gaël Monfils ha il senso dello spettacolo. “Sinceramente è stato spontaneo, volevo farlo, l’ho fatto e sono felice! »si è giustificato con un sorriso, pochi istanti dopo aver battuto, sabato 18 gennaio a Melbourne nel terzo turno degli Australian Open, lo statunitense Taylor Fritz (3-6, 7-5, 7-6 (7/1), 6 -4), 4e giocatore mondiale.

Questa celebrazione riflette lo stato attuale dei francesi. A 38 anni, mentre si avvicina il momento di appendere la racchetta al chiodo, appare bene nella testa e nel corpo, più efficiente che mai.

Il compito, tuttavia, si preannunciava complesso. Quasi insolubile sulla carta. Il 27enne americano, finalista degli ultimi US Open e del Masters, è stato veloce nelle sue prime due partite. Ma, anche sotto 1 set a 0, Gaël Monfils è riuscito a imporre il suo gioco. Forte al servizio, brillante nelle risposte, ha mantenuto il ritmo per ottenere la migliore vittoria della sua carriera più importante.

“Non ho niente da dimostrare a nessuno, mi sto solo divertendo”ha spiegato “la Monf” – il suo soprannome –, pur riconoscendo di aver “difficoltà a trovare prospettiva” e a “situare” questa vittoria. Si tratta però solo del secondo successo in carriera contro un membro della Top 5, dopo quello contro lo spagnolo David Ferrer, nei quarti di finale del Roland-Garros nel 2008. Da allora il francese ha subito dodici sconfitte. in fila contro i migliori.

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Francia

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