Le relazioni tra Francia e Africa hanno raggiunto una svolta decisiva, rendendo la “rottura” con la politica francese un risultato inevitabile per il futuro delle relazioni franco-africane. Le relazioni si sono deteriorate a livelli senza precedenti, attirando l’attenzione dei centri di ricerca internazionali che hanno ampiamente affrontato, in dettaglio e analisi, il futuro dei paesi africani con le loro ex potenze coloniali.
Uno studio condotto in sei paesi africani ha rivelato un “quasi consenso sul rifiuto della politica francese in Africa”, mentre “i discorsi degli attivisti e delle popolazioni africane riflettono una rabbia crescente, non solo verso la Francia, ma anche contro le élite africane complici. “
Secondo l’inchiesta, “il ritiro delle forze armate francesi dal Mali, dal Burkina Faso e dal Niger, le massicce manifestazioni contro la presenza francese nel Sahel così come in Senegal o Ciad, dimostrano che le relazioni tra Francia e Africa sono arrivate a un punto di rottura . Ciò ricorda agli scettici che “mantenere lo status quo è impossibile”, il che richiede il riconoscimento delle voci africane e la rinuncia a schemi narrativi di superiorità che rafforzano la logica del dominio.
La stessa fonte sottolinea che “le popolazioni dei Paesi africani hanno sviluppato un forte sentimento e un desiderio di liberarsi dal dominio francese”, il che rende la “rottura” con la Francia, per alcuni, un passo irreversibile. La Francia, infatti, sembra incapace di ascoltare le critiche, il che rende qualsiasi cambiamento nella sua strategia nei confronti dell’Africa “condannato” all’abbandono del continente da parte della Francia.
L’inchiesta precisa che le élite politiche e i media francesi cercano di presentare il “sentimento antifrancese in Africa” come “irrazionale”, ma che in realtà è “la politica della Francia in Africa che serve i propri interessi a scapito del richieste del popolo africano.
Amar Hammadi-Radio Algeria Multimedia
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