Abdul Rahman Salama è uno delle migliaia di palestinesi di Khan Younis, nel sud di Gaza, che lottano per recuperare le scorte durante il rigido inverno. Le persone qui si chiedono cosa potrebbe accadere dopo che i mediatori hanno affermato che Hamas e Israele sono i più vicini ad un accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi da mesi.
Mentre Abu Samir attraversa il suo quartiere distrutto, un luogo che secondo lui i residenti non riconoscono più, chiede del giorno dopo la fine dei combattimenti.
Secondo le Nazioni Unite, la guerra tra Israele e Hamas a Gaza infuria da 15 mesi, trasformando Gaza in una terra desolata e sfollando almeno il 90% dei palestinesi dall’ottobre 2023. Secondo il Ministero della Sanità palestinese, sono state uccise più di 46.000 persone, soprattutto donne e bambini.
È probabile che il bilancio delle vittime sia molto più alto, con uno studio pubblicato la scorsa settimana sulla rivista The Lancet che stima che più di 64.000 persone siano state uccise a Gaza solo tra il 7 ottobre 2023 e il 30 giugno 2024.
Saba Ahmed Abu Ouda ha detto che i suoi amici sono stati uccisi a Beit Hanoun, nel nord di Gaza, all’inizio della guerra. Ha soggiornato in un edificio scolastico trasformato in un centro per sfollati.
“Giocavamo insieme, preparavamo il pranzo, facevamo i compiti e studiavamo”, ha detto. “Mi dispiace, non li troverò quando torno a casa.”
Noor, 12 anni, ha detto di essere stata sfollata sette volte durante la guerra e vuole vedere cosa è successo alla sua compagna di scuola di cui non ha notizie da un anno dopo che la sua casa è stata distrutta.
“Voglio solo andare a casa. Voglio le mie cose, i miei giocattoli, i miei ricordi”, ha detto.
Um Mohammad Abu Ubeid sa che è improbabile che la sua casa sia sopravvissuta nella città meridionale di Rafah, in gran parte rasa al suolo, ma sogna ancora di tornarci.
