Medhi Benatia ha la testa a cappello? In ogni caso, è stato lui a indossare il copricapo per tutti, martedì sera, in un momento di tensione prima dell’inizio dei calci di rigore tra OM e Lille, nella Coupe de France, allo stadio Vélodrome. Abbastanza infastidito da quello che considerava un fallo evidente non fischiato da Alexsandro su Jonathan Rowe nell’area del Lille (79esimo) – c’era chiaramente un rigore ma il VAR non è eliminato nella Coupe de France – è arrivato il nuovo direttore dell’OM Football scambiare con il quarto arbitro prima di essere escluso dall’arbitro centrale Clément Turpin.
Una decisione che lo ha fatto impazzire, come ha spiegato subito al microfono di BeIN Sports. Sicuro di ciò, prima di parlare ha chiesto alle squadre del canale qatariota di mostrare le immagini del suo scambio con il quarto arbitro. “Ho un favore da chiederti. Per favore trovatemi le immagini dell’accaduto, perché stasera quello che ho appena vissuto è grave, ha allucinazioni. Il signor Turpin che arriva da 50 metri di distanza, non sa nemmeno (cosa è successo) viene lì, bam, rosso. Gli dico “mio?”. Torno a vedere il quarto arbitro, gli ripeto “per me è rosso?”. Mi ha detto: “Sì, mi hai minacciato con il dito”. »
Se BeIN non ha avuto il tempo di registrare le immagini del suo scambio con il signor Stynat, vediamo Clément Turpin correre verso Medhi Benatia e dire (grande grazie alla nostra capacità di lettura labiale) “forza”, prima di mostrargli la strada per gli spalti e tirando fuori il rosso. Una sanzione che il difensore ex Bayern sinceramente non sembra comprendere, come spiegherà ancora dopo l’incontro, negando di essere stato veemente con chiunque.
« “Gli errori capitano, non esiste il VAR, lo capisco. Ma allora non abbiamo detto niente, non ci siamo lamentati. È proprio quando pareggiamo che mi avvicino a lui per dirgli “digli solo, ora che è finita, che c’era davvero un rigore”. » »
Un doppio standard, che solleva interrogativi
Aveva dunque ragione il leader del Marsiglia a gridare allo scandalo? Gli arbitri hanno usato doppi standard in questo caso? Oggettivamente non è vietato pensarlo. Perché d’altronde, come confermato mercoledì da un video pubblicato dall’OM, questa volta non c’è nulla di cui lamentarsi.
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È questa differenza di trattamento che fa pendere dalla nostra parte l’ex arbitro Saïd Enjimi. “Il nostro arbitraggio manca gravemente di coerenza. È stata una decisione probabilmente giustificata nei confronti del signor Benatia, non lo so, non ero al limite del campo, ma non capivo perché il signor Létang non avesse avuto la stessa cosa, spiega. Secondo me si sarebbe dovuto fare almeno lo stesso per il presidente del Lille. Non avrebbe dato luogo a polemiche. Trovo che il fatto di non muovere orecchio alle azioni del signor Létang sia molto limitante. »
Nel mirino della brigata fin dai suoi commenti sull’arbitraggio durante la partita contro il Lione dello scorso settembre, che gli valse poi una pesante squalifica (tre partite truccate e tre sospese), Medhi Benatia ritiene di avere diritto a un trattamento speciale da parte della squadra Arbitri francesi. “È sempre così, appena parlo la gente dice che sono sulfurea. Perché non mi è permesso parlare? Ci sono 50 persone in giro e quando sono io a parlare, il signor Turpin corre 50 metri fino a farmi arrossire. Cosa ho di diverso dagli altri? Cosa ho fatto per meritarmi questo trattamento? », protestò pochi minuti dopo la vittoria del Lille ai rigori.
“Dà l’impressione di un regolamento di conti”
Secondo l’ex arbitro internazionale, “è chiaro che abbiamo dato un’etichetta a Medhi Benatia e che è un uomo un po’ facile da escludere”. Per quanto professionali, gli arbitri sono esseri umani come tutti gli altri, con le loro affinità che dipendono dalla persona. E anche i loro volti turchi.
Dice Enjimi: “Bisogna necessariamente discutere tra di noi durante l’allenamento pre-campionato e parlare di persone che spesso tendono ad insultarci, a sfidarci. E c’è una forma di bersaglio creata su questa persona, è umana. L’arbitro che ti dice il contrario è un bugiardo. Eccoci in questo scenario. Il signor Benatia lamenta una forma di accanimento, purtroppo non possiamo che dargli ragione visto che sul presidente del Lille il lavoro non è stato fatto. » L’ex giallorosso invita la nuova generazione di arbitri a mostrare più “freddezza” e a non lasciarsi consumare dalle emozioni.
“Non so perché, ma i nostri arbitri francesi hanno difficoltà a mantenere la calma. Dà l’impressione di un regolamento di conti, non è tutto molto sano. Anche gli arbitri della Premier League o della Champions League indossano i rossi, e anche loro sbagliano, a volte, ma il modo in cui affrontano gli argomenti è totalmente diverso, osserva. Non li vediamo correre verso le panchine, non si sentono minacciati quando qualcuno li indica. L’arbitro arriva con calma, si spiega al pubblico e in base a quello prende la sua decisione. Rimuove il 50% della tensione. »E almeno altrettante polemiche inutili.