Jordi Marti: “Se Szczęsny non fosse stato espulso, la mano piccola sarebbe stata una mano tremendamente grande. Se l’arbitro non avesse concesso l’amnistia a Camavinga e Vinicius… I ragazzi che hai davanti sono freddi come il marmo, non hanno bevuto di questo vittimismo. D’ora in poi questo gruppo di ragazzi di La Masia non sgretola, non ha subito il colpo dell’1-0, non ha subito il gol di Rodrygo e ha avuto in vigore il piano, ovvero stabilirsi nel campo avversario per fanno danni, e se gli fa comodo hanno vinto con le vostre stesse armi, cioè galoppando e contrattaccando, sanno anche farlo.
Roncero: “Il sestetto era una realtà oggettiva e potevamo lottare per questo, ma il Real Madrid lo ha buttato a mare con un primo tempo infame, con una difesa spregevole, con un difensore centrale che non è un difensore centrale e con un atteggiamento che finché “Hanno visto lo schiaffo in faccia, non hanno fatto nulla, perché la squadra non ha reagito fino al quinto gol”.
Roncero: “Non pensare nemmeno che Madrid sia già morta, perché sai che Madrid è morta nel momento in cui è più pericoloso (…). Oggi rallegrati, ti ho fatto i complimenti perché non sono andato a mettere gli asciugamani caldi, tutto per te, ma è la Supercoppa spagnola, da ora in poi devi tornare in Liga, dobbiamo vedere se in Champions League tu smettila di fare figuracce, dobbiamo vedere se avrai la forza per affrontare la Copa del Rey e nel Mondiale per Club non posso aiutarti a farti gli auguri perché non ci sei”.
Marti: “Io e te sappiamo per esperienza che le Classiche lasciano ferite e voglio tirarti fuori dalla confusione in cui ti trovi. Tu metti l’accento su Tchouaméni ma se credi che oggi il problema principale che spiega il bagno che ha dato il Barça a Madrid è Tchouaméni, penso che ti sbagli di grosso. Qui si tratta di strateghi, si tratta di giocare bene, si tratta di controllo… Attenzione perché da oggi anche LaLiga cambia colore. È successo, questa vittoria rafforza la squadra.