Inter sì Milano Questo lunedì hanno regalato allo spettatore neutrale una partita davvero fantastica da ricordare, giocata Arabiasi è conclusa con il raggiungimento del Supercoppa dai rossoneri che, dopo aver rimontato un 2-0, si sono imposti per 2-3 con una rete di Tammy Abramo nel tempo aggiunto. Sergio Conceiçaoun allenatore portoghese in carica solo da una settimana, ha vinto il suo primo titolo con la Milano quando i pronostici davano la sua squadra condannata a perdere la finale contro la vicina Inter e dopo aver dato prova di grande resilienza, visto che in semifinale è stata costretta a rimontare anche contro la Juventus.
Se fosse già un po’ distorto quando venne contestato Riadè ‘Derby della Madonnina’ perse parte del suo fascino poco prima che la palla rotolasse quando si scoprì che non c’era italiano negli “undici” del Milanoper la prima volta nella storia dei loro incontri contro l’eterno rivale. Ma una volta iniziata la partita, quanto detto è rimasto un aneddoto accanto all’alto livello di calcio che tutti hanno dimostrato. È stata una partita giocata testa a testa, con il Inter il primo a colpire in termini di tabellone quando è stato lo stesso Lautaro ad aprire la partita dopo aver completato un contropiede poco prima dell’intervallo.
Già nel secondo tempo il panorama non ha fatto altro che oscurarsi per i Milano al 47esimo minuto, quando Taremi ha fatto 2-0 dopo essersi intrufolato in mezzo Tomori sì Thiaw a caccia di un passaggio filtrato tra le linee Il Libero. Ma la squadra rossonera, per l’orgoglio che dà la maglia o perché Sergio Conceiçao Ha saputo compiere una profonda metamorfosi in tempi record, non si è scoraggiato e si è messo al lavoro alla ricerca del ritorno che poi è avvenuto.
Al 52′ riduce il divario Theo Hernandez su punizione diretta, all’80’ pareggia Pulisico con un tiro al centro dell’area Teo da sinistra, e al 93′, quando finisce il Supercoppa sembrava destinato a essere deciso ai calci di rigore, segnato Tammy Abramo. Un gol molto ‘topo d’area’ che ha fatto impazzire i tifosi presenti all’Al-Awwal di Riad, che in ogni momento sembravano più ‘rossonera’ che ‘nerazzurri’ in risposta alle loro grida.
In questa occasione è la squadra che porta il nome della città e non quella Inter colui che festeggia nel bello Milano.
SCHEDA TECNICA
2 – Inter: Sommer; Bisseck, De Vrij (Darmian, m.84), Bastoni; Dumfries, Barella (Frattesi, m.84), Calhanoglu (Asllani, m.35), Mkhitaryan (Zielinski, m.65), Dimarco (Carlos Augusto, m.66); Taremi and Lautaro Martínez.
3 – Milano: Maignan; Emerson Royal (Calabria, m.87), Tomori, Thiaw, Theo Hernández; Musah (Abraham, d.77), Fofana; Pulisic, Reijnders (Loftus-Cheek, m. 77), Álex Jiménez (Rafael Leao; Morata.
Obiettivi: 1-0, m.45: Lautaro Martínez; 2-0, m.47: Taremi; 2-1, m.52: Theo Hernández; 2-2, m.80: Pulisic; 2-3, m.93: Abramo
Arbitro: Simone Sozza. Ha mostrato un cartellino giallo a Mkhitaryan (m.51), Dumfries (m.54), Barella (m.72), BAstoni (m.89) dall’Inter; e Tomori (m.57) di Milano.
incidenze: partita corrispondente alla finale della Supercoppa Italiana, giocata alla Kingdom Arena di Riad (Arabia Saudita) davanti a circa 26.000 spettatori.