parlano due sopravvissuti agli attentati del 2015

parlano due sopravvissuti agli attentati del 2015
parlano due sopravvissuti agli attentati del 2015
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Di Benjamin Puech

Pubblicato
6 gennaio alle 12:51,

aggiornato 6 gennaio alle 13:18

Claude-Emmanuel Triomphe e Gaëlle Messager testimoniano nel documentario M6, trasmesso lunedì sera, dal futuro Museo Memoriale del Terrorismo.
Patrick ROBERT/M6 / Patrick ROBERT/M6 / Patrick ROBERT/M6 / Patrick ROBERT/M6

COLLOQUIO – Gaëlle Messager e Claude-Emmanuel Triomphe sono sfuggiti agli attentati perpetrati quasi dieci anni fa. Rispondono alle nostre domande, in vista della messa in onda del bellissimo documentario Ciò che ci legatrasmesso su M6.

Mai una lamentela sentita durante le loro interviste. I due direttori diAttacchi del 2015: cosa ci lega Agnès Pizzini e Claire Denavarre, sono rimaste particolarmente sorprese. Hanno anche potuto toccare una realtà che ha dato il nome al loro documentario trasmesso questo lunedì su M6: i sopravvissuti e i testimoni degli attentati perpetrati dieci anni fa si ritrovano, consapevolmente o meno, legati tra loro. Un legame di sangue causato dall’incontro con l’orrore.

Tuttavia, il quadro diventa più chiaro man mano che il documentario procede. Da queste ceneri sono nate amicizie vive e progetti gioiosi, apprendiamo. Dopo gli attacchi e una lunga convalescenza, la vita ha ripreso il sopravvento. Questo è l’insieme del messaggio trasmesso da Gaëlle Messager, gravemente ferita al Bataclan, e Claude-Emmanuel Triomphe, ferito sulla terrazza della birra À la bonne, che parlano prima della messa in onda del documentario.

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