Inchiesta Libé
Articolo riservato agli abbonati
Agathe Pujol e Pauline Darcel raccontano a “Libération” la violenza sessuale e il “controllo” che il 74enne attore di teatro, incriminato a febbraio per stupro, violenza sessuale e corruzione di minore, le avrebbe subite mentre erano al liceo studenti. Egli “confuta di aver imposto loro il minimo atto sessuale”.
Era il suo idolo. Nel 2010, Agathe Pujol aveva 17 anni, frequentava l’ultimo anno di un liceo parigino. Un giorno di settembre, spedisce una lettera di diverse pagine all’attore Philippe Caubère per mostrargliela “ammirazione”. “Ho letto i tuoi libri, le tue conversazioni, le tue interviste, ho imparato a conoscere il teatro più che mai” gli confidò l’adolescente. Sogna di fare l’attrice, ma sa molto poco di questo mondo e dei suoi costumi. Lei chiede: “Nel 1968 avevi la mia età, ma avevi i miei dubbi, le mie incertezze, le mie ansie?” Con sua grande sorpresa, l’attore gli risponde. Philippe Caubère aveva allora 60 anni, aveva già ricevuto due Molière, tra cui quello di “rivelazione teatrale maschile” nel 1987. È una figura del Théâtre du Soleil, diretto da Ariane Mnouchkine. Calca i palcoscenici francesi per eseguire testi che ripercorrono la sua vita. Propone un incontro con la sua giovanissima ammiratrice.
Avvertimento
Questo articolo riguarda la violenza sessuale, in particolare contro i minori, e potrebbe essere scioccante.
L’appuntamento è fissato per il 6 ottobre 2010. L’adolescente si reca nell’appartamento dell’attore, a Saint-Mandé (Val-de-Marne), dove le parla della sua arte prima di invitarla al suo spettacolo la sera stessa. Cinque giorni dopo, il