Mathias Jorgensen è stato ancora una volta, suo malgrado, il giocatore più chiacchierato al Lotto Park questo venerdì. Zanka ha dato a Dender 2-2 ed è stato fischiato da tutto il Lotto Park.
Già dal prepartita abbiamo potuto cogliere la portata del disagio che circondava Ciclo continuo ad Anderlecht, quando un’iniziativa amichevole della RSCA ha permesso ai giovani in situazioni socialmente vulnerabili di cantare il nome di ogni giocatore al Lotto Park. Il nome del danese è stato accolto molto tiepidamente dal pubblico, per usare un eufemismo.
Man mano che la partita andava avanti, le cose non migliorarono. Se all’intervallo l’Anderlecht è arrivato in vantaggio nel tabellone, non è stato grazie a Zanka, già febbricitante. E nella ripresa gli errori nel recupero di Jorgensen si sono moltiplicati, facendo crescere il bronca. Fino, quindi, a questo errore fatale sul 2-2.
Da allora in poi, il Parc Astrid non si è più trattenuto: ogni tocco di palla di Zanka è stato accompagnato da fischi che raramente si sentivano da un giocatore dell’Anderlecht. Il divario sembra ancora più grande con Zanka che con i pochi “flop” recenti che avevano saputo, a volte, raccogliere qualche fischio (Zulj, Luckassen e perfino… un giovanissimo Sardella nei suoi difficili esordi), senza mai essere fischiato a questo punto.
Cosa potrà fare David Hubert per gestire questa situazione? Prima di tutto, incrociamo le dita, certamente Jan Vertonghen sarà presto pronto per iniziare una partita. Il capitano ha sentito il suo nome scandito da tutto lo stadio durante il riscaldamento, ma non è ancora riuscito a rientrare, a causa dello scenario.
Poi, probabilmente, proverà a parlare con il suo veterano, che forse già durante l’intervista è apparso molto seccato accennando all’argomento delle critiche ricadute su di lui. Per quanto esperto possa essere, non possiamo immaginare che Zanka non venga toccato da una situazione del genere, lui che era arrivato per trovare questa coppia Fredberg-Riemer che lo conosceva bene. La tregua arriva proprio al momento giusto per lui, ma rischia di essere un po’ troppo breve…