La dottoressa Stephanie Lahr è presidente di Artisight, una società di servizi e tecnologie per l'assistenza virtuale con un'azione insolita: l'uso massiccio dell'intelligenza artificiale nella sua piattaforma di telemedicina.
L’azienda offre una piattaforma ospedaliera intelligente basata sull’intelligenza artificiale progettata per abilitare modelli di assistenza virtuale, miglioramento della qualità e coordinamento dell’assistenza. La piattaforma è costruita su una base di sensori abilitati all’intelligenza artificiale che facilitano la visione artificiale, il riconoscimento vocale, il monitoraggio dei segni vitali e le funzionalità di posizionamento interno.
Abbiamo chiesto a Lahr di considerare lo stato in cui si trovano oggi l’assistenza virtuale e l’intelligenza artificiale, e poi di guardare al 2025 per vedere cosa potrebbe accadere nell’anno a venire. Non sorprende che abbia molto da dire sull’intelligenza artificiale.
D. Quindi, lei dice che nel 2025 l’intelligenza artificiale trascenderà il ciclo dell’hype. Come pensi che appariranno la tecnologia e i suoi usi nel settore sanitario?
UN. Il 2025 segnerà il momento in cui l’intelligenza artificiale nel settore sanitario trascenderà il ciclo di hype e dimostrerà un valore misurabile attraverso applicazioni pratiche che migliorano i flussi di lavoro clinici. Le organizzazioni sanitarie abbracceranno una visione più sofisticata dell’intelligenza artificiale che combina le capacità infermieristiche virtuali con le tecnologie di rilevamento ambientale, creando un ambiente di cura intelligente che anticipa le esigenze dei pazienti supportando, e non sostituendo, i decisori clinici.
Questa evoluzione si manifesterà innanzitutto nel monitoraggio di routine dei pazienti e nell’ottimizzazione del flusso di lavoro, dove i sistemi di intelligenza artificiale dimostreranno un chiaro ROI riducendo il carico amministrativo degli infermieri e migliorando la loro capacità di concentrarsi sulla cura diretta del paziente. Le piattaforme infermieristiche virtuali andranno oltre la semplice automazione delle attività per diventare assistenti intelligenti che identificano in modo proattivo il potenziale peggioramento del paziente e supportano le decisioni cliniche in tempo reale.
Il settore sanitario stabilirà parametri chiari per valutare l’impatto dell’intelligenza artificiale sugli esiti clinici, sull’efficienza operativa e sull’esperienza del paziente. Le organizzazioni andranno oltre la misurazione delle statistiche di utilizzo di base per monitorare indicatori sofisticati come la prevenzione di eventi avversi, la riduzione del burnout clinico e il miglioramento del coordinamento delle cure, creando un nuovo standard per dimostrare il valore concreto dell’IA nella fornitura di assistenza sanitaria.
D. Nel 2025, lei afferma che ci saranno sviluppi significativi nella visione artificiale e nell'integrazione dei sensori. Descrivi questa evoluzione del loro utilizzo.
UN. L’integrazione della visione artificiale e delle tecnologie dei sensori avanzate negli ambienti sanitari si evolverà metodicamente, seguendo un percorso di progressione intenzionale e misurata. I principali sistemi sanitari implementeranno queste tecnologie in modo strategico, iniziando con l’osservazione virtuale e le applicazioni per la sicurezza dei pazienti prima di espandersi in scenari clinici più complessi.
Questo approccio attento creerà fiducia attraverso la trasparenza, garantendo al tempo stesso che i sistemi si adattino efficacemente a ciascun ambiente di cura unico.
Reti di sensori avanzati trasformeranno le stanze dei pazienti in spazi intelligenti che monitorano continuamente i segni vitali, i modelli di movimento e le condizioni ambientali senza richiedere il contatto diretto con il paziente. Questa intelligenza ambientale consentirà il rilevamento precoce del deterioramento del paziente, la prevenzione delle cadute e la documentazione automatizzata dello stato del paziente, creando una cartella clinica più completa e accurata riducendo al contempo l’onere della documentazione per il personale infermieristico.
Le strutture sanitarie svilupperanno sofisticati quadri di governance per queste tecnologie, stabilendo protocolli chiari per la riservatezza dei dati, la trasparenza algoritmica e la supervisione clinica. Questi quadri affronteranno non solo le prestazioni tecniche ma anche considerazioni etiche sul consenso del paziente, sulla proprietà dei dati e sull’equilibrio appropriato tra automazione e giudizio umano nelle cure cliniche.
D. Si vede qualche ulteriore evoluzione, questa volta nelle cure specialistiche. Come cambierà questo panorama nel 2025?
UN. L’impatto diventerà particolarmente evidente nell’erogazione delle cure specialistiche nel 2025, man mano che le piattaforme virtuali abilitate all’intelligenza artificiale maturano oltre la telemedicina di base fino a diventare sofisticati sistemi di presenza remota. La combinazione di supporto infermieristico virtuale e intelligenza ambientale consentirà agli specialisti di estendere in modo significativo la propria esperienza oltre i confini geografici.
Questa evoluzione migliorerà sostanzialmente l’accesso alle cure nelle comunità rurali mantenendo elevati standard di qualità clinica e di esperienza dei pazienti.
Le piattaforme avanzate di assistenza virtuale ricreeranno gli aspetti sfumati delle consultazioni specialistiche di persona attraverso sensori ad alta fedeltà, integrazione di dati fisiologici in tempo reale e strumenti di comunicazione potenziati dall'intelligenza artificiale. Questi sistemi consentiranno agli specialisti di eseguire valutazioni dettagliate dei pazienti, guidare i team sanitari locali attraverso procedure complesse e mantenere una supervisione continua dei progressi dei pazienti, eliminando di fatto le barriere della distanza fisica nell’erogazione delle cure specialistiche.
La democratizzazione delle competenze specialistiche attraverso queste tecnologie catalizzerà nuovi modelli di erogazione delle cure che fondono l’assistenza virtuale e di persona in base alle esigenze cliniche piuttosto che ai vincoli geografici. Le organizzazioni sanitarie svilupperanno protocolli di cura ibridi che ottimizzeranno l’uso di risorse specialistiche garantendo al tempo stesso una qualità coerente in tutti i contesti assistenziali, creando un sistema sanitario più equo ed efficiente.