Anche se la seconda stagione di “Squid Game” è stata rilasciata giovedì su Netflix, questa serie distopica vuole essere un riflesso critico della società coreana.
Pubblicato il 26/12/2024 11:00
Aggiornato il 26/12/2024 11:28
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Attesissima da centinaia di milioni di telespettatori, la seconda stagione di Gioco dei calamari esce giovedì 26 dicembre su Netflix. La serie sudcoreana del regista Hwang Dong-hyeok presenta personaggi indebitati o socialmente svantaggiati, reclutati per partecipare a un gioco. Ma in questo gioco, quando perdi, muori. C'è un solo vincitore, che porterà a casa una quantità di denaro fenomenale.
Al di là di una trama sconvolgente e di una denuncia del capitalismo, tutto dentro Gioco dei calamari riflette le critiche alla spietata società sudcoreana. Ciò include i diversi modi in cui i giocatori si invocano a vicenda nella versione originale. Esistono diversi livelli di linguaggio in coreano, a seconda dello status della persona con cui si parla, il che rafforza il sentimento di appartenenza dei personaggi a un determinato ambito: i poveri, gli anziani, le donne.
I personaggi sembrano così appartenere a un sistema di caste stereotipato, dal quale è impossibile uscire. Tuttavia, questo è l’obiettivo principale dei partecipanti Gioco dei calamari : gareggia per vincere il fenomenale premio promesso al vincitore. Tuttavia, in Corea del Sud, la concorrenza è onnipresente fin dalla più tenera età. Esiste addirittura un'espressione per descrivere una persona perfetta, incomparabile: “Eomma Chingu Adeul“, Senso “Il figlio dell'amica di mia madre“, riferendosi agli sforzi delle madri di lodare i meriti dei propri figli a scapito degli altri.
Nonostante questo quadro molto cupo, Squid Game è diventato un riferimento e contribuisce all'influenza del “Hallyu“, l'onda della cultura sudcoreana. La serie distopica ha più di 330 milioni di visualizzazioni su Netflix e ha avuto il miglior inizio sulla piattaforma, vista da 111 milioni di famiglie in appena un mese.