La “Revisione del codice” incorpora i lavori domestici della moglie nel denaro guadagnato e adegua gli alimenti

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Nel suo articolato intervento durante l'incontro di comunicazione per presentare i principali contenuti della revisione del Codice della famiglia, oggi, martedì, Abdul Latif Wehbe, ministro della Giustizia, ha sottolineato che “la questione è legata ad una profonda revisione del Codice della famiglia, che richiede l’adozione di una formulazione in termini moderni, sostituendo alcuni termini, soprattutto se non viene più applicata nel nostro sistema giuridico e giudiziario”, ha affermato.

Tra i punti più importanti, il Ministro della Giustizia ha menzionato il lavoro su “un nuovo quadro per la gestione del denaro acquisito durante il rapporto coniugale, valorizzando il lavoro della moglie all'interno della casa e considerandolo un contributo allo sviluppo del denaro guadagnato durante il rapporto coniugale. rapporto coniugale”. Questo è uno dei punti che ha acceso un grande dibattito sociale.

Accettazione degli standard di “agenzia” e di alimenti

Dopo aver fatto riferimento “all’adozione di moderni mezzi elettronici per denunciare i casi di divorzio e di divorzio”, Wehbe si è fermato alla possibilità di “accettare l’agenzia in questi casi, ad eccezione della fase di riconciliazione e mediazione”, commentando che ciò “non era disponibile in precedenza”, ed è considerato uno dei nuovi sviluppi che ha portato ai seminari di revisione; Ha inoltre indicato che la revisione del codice terrà conto “della definizione di standard di riferimento e di valore da tenere in considerazione nella stima delle spese, nonché di meccanismi procedurali che contribuiscono ad accelerare il ritmo di comunicazione e attuazione delle sue disposizioni”.

Inoltre, “determinerà le procedure legali che il tribunale dovrà adottare per razionalizzare il minore, rafforzare la protezione legale del suo denaro e imporre un controllo giudiziario sulle azioni svolte dal suo tutore, custode o tutore”, secondo la legge. stesso ministro, aggiungendo che uno dei punti proposti e concordati prevede “il diritto del marito o della moglie a conservare l'abitazione coniugale in caso di morte dell'altro coniuge, secondo le condizioni determinate dalla legge”.

Proposte di “carattere generale”

Il ministro della Giustizia ha inoltre esteso “proposte di carattere generale, volte a tenere il passo con questa riforma”, sottolineando che “si preoccupano, in particolare, di fornire risorse umane qualificate e sufficienti per affrontare le cause familiari, compresi giudici e dirigenti, mentre garantendo una formazione specialistica continua” e “ripassando le procedure e le procedure in materia di Famiglia, con una guida pratica e di riferimento per il blog”.

Le autorità tutori hanno anche allertato durante i seminari per modificare il codice sulla necessità di “facilitare l’accesso alla magistratura familiare, creando una ‘finestra unica’ a livello dei tribunali familiari”.

L'organismo incaricato di modificare il Codice della famiglia ha inoltre proposto di “qualificare coloro che stanno per sposarsi, educandoli ai diritti e ai doveri derivanti dal matrimonio, adottando una politica pubblica compatibile con la questione”, raccomandando di “studiare la possibilità di creare un registro nazionale in cui sono registrati i contratti di matrimonio e di divorzio”.

“Coerenza, graduazione e accumulazione”

Wehbe ha affermato nel corso dello stesso incontro di comunicazione: “Il Re, durante la sua supervisione di tutte le fasi di questa riforma, ha voluto circondarla di tutte le virtù della partecipazione e della proprietà, fornendo un quadro di consenso costruttivo, capace di integrare il contributo di ciascuno, ciascuno dalla sua posizione, in modo che porti alla continuazione degli obiettivi di rinnovamento, sviluppo e diligenza, espressi dal Codice della Famiglia al momento della sua istituzione nel 2004, e con l’accoglienza nazionale e internazionale”. e gli elogi ricevuti”, sottolineando “la particolarità dell'approccio del Regno alla riforma, basato su Sulla stabilità, gradualità e accumulazione, sulla moderazione e moderazione della sua autorità religiosa tollerante e sulla capacità degli strumenti di diligenza creativa di creare riconciliazione tra gli obiettivi della legge della Sharia e gli sviluppi registrati a livello di diritti e libertà.

Pertanto, Wehbe continua nel suo discorso che “le alte istruzioni di Sua Maestà il Re, che il comunicato della Corte Reale ha voluto chiarire in materia, e che sono state indirizzate al Primo Ministro, al Ministro e ai ministri direttamente interessati progetto di revisione del Codice della Famiglia, sottolineano la necessità che questo spirito continui nella fase di elaborazione del progetto di revisione, così come nel contesto della sua discussione e votazione da parte del Parlamento, per arrivare all’adozione di una nuova formula per il codice, che valorizza e rafforza i vantaggi della sua prima versione, e ne rivede i punti “L’obiettivo comune è quello di raggiungere l’uguaglianza e l’equilibrio familiare, e di consolidare i principi di giustizia, equità, solidarietà e armonia, con il coinvolgimento di tutti e con il consueto senso di cittadinanza, per gettare un nuovo elemento costitutivo nel processo di sostegno allo stato dei diritti e del diritto e di costruzione di una società democratica”.

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