Francesco Pietrella
23 dicembre 2024 (modifica il 24 dicembre 2024 | 09:11) – MILANO
Il puntale è verdeoro con sfumature bianche e blu. L’Inter piega il Como nel gelo di San Siro grazie ai gol di Carlos Augusto e Marcus Thuram e festeggia il Natale in anticipo. Il man of the match è un ragazzo di Campinas, Brasile, Stato di San Paolo, bravo a completare un albero tutto nerazzurro con il pezzo mancante e a strappare applausi da tutto lo stadio. Il Meazza si conferma un fortino: una sola sconfitta casalinga nel 2024. Il Como, invece, se ne torna sul lago con la consapevolezza di aver tirato fuori gli artigli, pressato a tutto campo e aver costretto i campioni d’Italia a ripiegare più e più volte, soprattutto nel primo tempo. Fabregas aveva elogiato Inzaghi diverse volte per il suo modo di interpretare il 3-5-2. La sensazione è che dopo stasera anche Simone gli stringerà la mano ammirato. Passare non è stato semplice.
PRESSATURA
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L’undici di Cesc è double face: quando c’è da arroccarsi si trincera dietro con cinque difensori, Sergi Roberto in mezzo e Nico Paz a mo’ di jolly, chiamato a dare la scossa in transizione e far valere il sinistro. In avanti, invece, la manovra coinvolge soprattutto Strefezza, Sergi e Belotti, anche se a stregare San Siro è il pressing a tutto campo dei ragazzi di Cesc. Appena i nerazzurri iniziano a costruire bassi, soprattutto con Calhanoglu e Bastoni (schierato centrale difensivo a causa del forfait di de Vrij), il Como alza la marea di uomini, si piazza a uomo e sommerge l’Inter, costretta spesso ad arretrare. Un’idea pensata per aggredire i campioni d’Italia azzannandoli ai fianchi e sperare in un errore in fase di disimpegno. In un paio di occasioni ci vanno anche vicini. La via di fuga nerazzurra è sulle fasce: alla mezz’ora Dumfries si divora il vantaggio spedendo la sfera alta dal centro dell’area, mentre Dimarco calcia addosso a Reina a un pugno di minuti dalla fine. Inzaghi, nervoso e infreddolito a bordocampo, invita i suoi ad aprire il gioco sugli esterni. In mezzo c’è traffico.
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UNO-DUE
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La ripresa si apre con una domanda. Come lo sblocchi un match dove le linee di passaggio sono chiuse e gli sfoghi sulle fasce controllati? Sia lodato il calcio piazzato. Al 48’ Carlos Augusto prende l’ascensore e trasforma l’angolo di Calhanoglu. Secondo gol di fila dopo quello realizzato con la Lazio. Un elogio alla pazienza. Da ragazzino lo chiamavano “perna de pau”, gamba di legno, perché ogni tiro in porta era una preghiera. Stavolta ci ha messo la testa. Il Como, invece, la rialza nel giro di un paio di minuti, ma Carlos infila la gamba e salva il risultato anticipando Goldaniga sul palo lontano. Il tempo di vedere un super Sommer murare il sinistro di Paz (60’). Il ragazzo di casa Blanca – su cui il Real conserva la recompra – ha personalità e visione. Stasera ha calciato una volta col destro, ha toccato una trentina di palloni, ha servito un paio di volte Belotti e si è mosso a tutto campo cercando spesso lo spunto decisivo. Sugli spalti c’è chi prende nota. Il punto esclamativo lo mette Thuram, arrivato a 20 gol nel 2024, capocannoniere della Serie A con Retegui. Il destro del francese fulmina Reina sul suo palo e chiude la gara. L’Inter tallona l’Atalanta e sale a 37 punti con una gara in meno. Natale si può festeggiare in serenità.
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