il fiasco è totale per Paulo Fonseca e Zlatan Ibrahimović

il fiasco è totale per Paulo Fonseca e Zlatan Ibrahimović
il fiasco è totale per Paulo Fonseca e Zlatan Ibrahimović
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Il Milan non riesce a vedere la fine del tunnel. Infatti le settimane si susseguono e sono simili con qualche fase migliore, ma fin troppa irregolarità e incoerenza. Arrivato quest'estate a succedere a Stefano Pioli dopo una stagione costellata di alti e bassi, Paulo Fonseca ha depositato le valigie al Milan con l'obiettivo di introdurre una ventata di freschezza e rinnovamento al progetto sportivo guidato da Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic. Nonostante un mercato segnato dai rinforzi di Strahinja Pavlović, Youssouf Fofana, Alvaro Morata, Tammy Abraham, Emerson Royal e Álex Jiménez, i rossoneri non sono ancora riusciti a trovare una ricetta efficace per essere solidi e costanti in questo inizio di stagione. Attualmente all'8° posto in classifica in Serie A, i rossoneri faticano a mantenere fede alla loro tradizione e al loro status di essere in corsa per lo scudetto, mentre in Champions League si sono attestati al 12° posto. Dopo la vittoria di misura in casa di Champions League (2-1) contro la Stella Rossa Belgrado, la missione del Milan era quella di rassicurare i propri tifosi di Serie A, nella speranza di lanciare un messaggio.

Il resto dopo questo annuncio

Almeno questo era ciò a cui puntava un furioso Paulo Fonseca mercoledì sera in conferenza stampa dopo il difficile successo contro il club serbo: “sarebbe stato facile parlare solo della vittoria contro la Stella Rossa Belgrado. Non posso limitarmi a parlare della vittoria contro la Stella Rossa. Con l'atteggiamento di mercoledì non potremmo essere all'altezza di un club che ha lasciato il segno nella storia del calcio. Ho parlato con la squadra, ho parlato con i giocatori con cui volevo parlare e siamo pronti. Innanzitutto perché dico sempre la verità, mi è difficile nascondere quello che provo dopo la partita. In secondo luogo, questi sono messaggi importanti da trasmettere. Non sei dentro al club, non sai tutto, ma avevo bisogno di parlare pubblicamente“. E questo fine settimana, per festeggiare i 125 anni del club, il Milan ha ospitato il Genoa di Patrick Vieira. Nonostante la presenza di tante leggende a San Siro e una maglia vintage da collezione indossata dai giocatori del Milan, il Diavolo ha deluso ancora una volta. Paulo Fonseca continua ad essere interrogato, così come i dirigenti del club.

Un compleanno completamente rovinato

Doveva essere un giorno di festa per Milano e i suoi abitanti, ma domenica 15 dicembre passerà alla storia anche come il giorno della grande protesta dei tifosi di San Siro. Già durante la cerimonia, la Curva Sud non aveva risparmiato Zlatan Ibrahimović e Giorgio Furlani vittime di una pioggia di fischi. Gli animi si sono surriscaldati contro il Milan di Paulo Fonseca, e al fischio finale dell'arbitro Marco Guida, l'intero stadio ha riservato un'ondata di fischi ai giocatori rossoneri all'uscita dal campo. In questa gelida domenica sera nel capoluogo lombardo, giocatori, allenatore e dirigenti, tutti lo davano per scontato. “Questo club non ci merita“, hanno gridato gli ultras, stanchi di una squadra che continua a perdere punti e che è già quasi fuori dalla corsa al titolo prima di Natale: “Ho totale fiducia nei nostri attaccanti. La protesta dei tifosi è normale. Volevamo davvero vincere per i nostri tifosi, ma sento che sono sempre stati con la squadra. E penso che tutti possiamo riconoscere che la squadra ha dato tutto per la vittoria, chiaramente non siamo soddisfatti del risultato e capisco la delusione dei tifosi“. Le proteste dei tifosi sono continuate anche fuori dallo stadio, prendendo di mira Gerry Cardinale. Paulo Fonseca resta comunque convinto che la squadra stia crescendo in qualità giorno dopo giorno e stia lavorando per trovare il giusto equilibrio. Sta provando diverse strade, come ieri con la coppia del Milan Futuro, Alex Jimenez e Mattia Liberali, che hanno offerto grandi prestazioni individuali.

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La Curva Sud ha esposto uno striscione chiaro e facilmente interpretabile: “Club Milan: vi abbiamo aspettato e sostenuto fino alla fine, ne abbiamo abbastanza della vostra mediocrità. Manager incompetenti, club senza ambizioni. Non sei all'altezza della nostra storia“. Una frustrazione probabilmente amplificata anche dalle tante leggende che hanno partecipato alla cerimonia. Vedere Marco Van Basten, Ruud Gullit e Frank Rijkaard, eroi del grande Milan di Arrigo Sacchi e Fabio Capello, e tutti i trofei vinti in passato, poi osservare lo spettacolo indigesto offerto dagli attuali rossoneri, è stato semplicemente insopportabile, anche per i fan più calmo e ottimista. Con il deludente pareggio di ieri il Milan perde altri due punti importanti contro Atalanta e Napoli, resta alle spalle del Bologna al settimo posto e accumula un distacco di 8 punti anche dal quarto posto della classifica occupato dalla Fiorentina. Anche l’obiettivo minimo della qualificazione alla prossima Champions League sembra essere fuori controllo. Il divario tra società e tifosi sembra insanabile: “ci hai fatto incazzare” ; “non siamo americani” erano gli slogan che si levavano nelle navate laterali. Il Milan resta ancora in corsa per Champions e Coppa Italia, ma senza il supporto dei tifosi difficilmente si può immaginare un esito positivo. In ogni caso il tecnico portoghese ha sempre avuto un ottimo rapporto con i dirigenti del club. Per il momento il Milan confida in Paulo Fonseca come l'uomo ideale per portare la squadra al livello desiderato.

Pub. IL 16/12/2024 18:04
– AGGIORNAMENTO 16/12/2024 20:28

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