Dominique Pelicot, il principale imputato nel processo per stupro di Mazan, ha chiesto alla sua famiglia di “accettare le sue scuse” e ha elogiato il “coraggio” della sua ex moglie, Gisèle Pelicot.
La fine di un processo storico. Questo lunedì, 16 dicembre, si concludono i dibattiti sul cosiddetto caso di stupro Mazan, in cui sono accusati 51 uomini. Dominique Pelicot, il principale imputato di questo gigantesco e storico processo per aver drogato, violentato e consegnato sua moglie Gisèle Pelicot a decine di uomini reclutati su Internet, è stato il primo a parlare alla corte di Avignone.
“Vorrei iniziare elogiando il coraggio della mia ex moglie per aver saputo sopportare le insinuazioni di complicità”, ha esordito l'imputato davanti all'assemblea. In più occasioni ha chiesto “perdono” alla sua famiglia, all'ex moglie, ai suoi tre figli e sette nipoti.
“Mi pento di quello che ho fatto, per averli fatti soffrire per 4 anni, chiedo loro perdono”, ha dichiarato Dominique Pelicot, convinto che “non pagherà mai il suo debito con la sua famiglia”.
Per lui il fatto “di non vedere più i propri cari è peggiore della privazione della libertà”. E ha continuato: “Voglio dire a tutta la mia famiglia che li amo, avete il resto della mia vita nelle vostre mani”. Dominique Pelicot ha anche ringraziato il tribunale e il suo avvocato, Béatrice Zavarro, che gli ha “consigliato” di “lasciare andare la rampa”, cosa che sarebbe stata, secondo lui, “una prova di codardia”.
Sono richieste pene da 4 a 20 anni di carcere
Anche Dominique Pelicot, contro il quale è stata chiesta la pena massima di vent'anni di carcere, ha parlato della sua “vergogna interiore” e ha ribadito la “colpa” del suo coimputato, come ha fatto dall'inizio del processo, il 2 settembre. l'anno scorso.
Ritenendo che la sua presunzione di innocenza “per quanto riguarda le questioni esterne” fosse stata disprezzata, ha concluso “che anche tutti coloro che sono qui sono colpevoli, nonostante la presunzione di innocenza”.
Il “direttore d'orchestra” del calvario della sua ex moglie, Dominique Pelicot, 72 anni, è sotto processo per aver drogato Gisèle Pelicot con ansiolitici, violentata e consegnata a decine di sconosciuti che aveva reclutato su Internet per quasi un decennio, dal 2011 al 2020. Che ha riconosciuto.
Mazan: il processo può cambiare la società? – 04/10
Questo lunedì, dopo gli ultimi discorsi, il tribunale penale di Vaucluse si ritirerà per deliberare. La tanto attesa sentenza verrà pronunciata non prima di giovedì. Nei confronti dei 51 imputati del processo sono stati chiesti dai 4 ai 20 anni di reclusione: 4 anni per l'unico imputato processato per violenza sessuale, 20 anni, il massimo della pena per questo tipo di reati, per Dominique Pelicot.
Per gli altri imputati sono state richieste condanne da 10 a 18 anni di reclusione penale, alcuni dei quali si sono recati fino a sei volte in questa casa a Mazan.
Justine Chevalier con Lucie Valais