Il primo ministro François Bayrou: “la censura non può essere sistematica, automatica” per François Hollande

Il primo ministro François Bayrou: “la censura non può essere sistematica, automatica” per François Hollande
Il primo ministro François Bayrou: “la censura non può essere sistematica, automatica” per François Hollande
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Emmanuel Macron alla fine ha scelto di farlo nominare François Bayrou primo ministro alla fine di una lunga suspense questo venerdì. Il sindaco di Pau succede a Michel Barnier, il cui governo è stato censurato dopo pochi mesi di mandato. Il deputato della Corrèze François Hollande reagisce a questa nomina esclusivamente su Bleu Limousin. Per lui la scelta del centrista no non è un affronto per la sinistraanche se “la nomina di François Bayrou non è necessariamente quello che ci si potrebbe aspettare da un punto di vista di sinistra. Avevo delle preferenze che andavano verso Bernard Cazeneuve, ma ora la questione è risolta” nota l’ex presidente della Repubblica. Ora tocca a François Bayrou “dialogare con le opposizioni – intendo dire al di fuori del Raggruppamento Nazionale, poiché è su questa trappola che il signor Barnier, il suo predecessore, ha avuto difficoltà – aprire questo dialogo soprattutto con la sinistra, per garantire che ci sia può essere stabilità, la vogliono i francesi” crede François Hollande.

“François Bayrou deve dare garanzie affinché non ci sia censura”

Per quanto riguarda il comportamento che adotterà la sinistra di fronte al futuro governo, il deputato della Corrèze ritiene che “I socialisti, e non solo, non vogliono censurare un governo, ma allo stesso tempo non necessariamente lo approvano. Quindi dobbiamo trovare garanzie e progressi”. Per François Hollande, le priorità future sono chiare, “prima con il bilancio che sarà riformulato e poi con la legge sul finanziamento della previdenza sociale”. Su questi due temi, la posizione della sinistra dipenderà da ciò che farà il governo di François Bayrou “concedere emendamenti ai socialisti o alla sinistra (…) è qui che inizieranno le conversazioni, credo, in uno spirito che deve essere uno spirito di responsabilità, con il desiderio di dare al Paese una prospettiva, una stabilità, ma anche progredire”. L’ex presidente lo ritiene “il ruolo dell’opposizione è quello di ottenere, anche se non è al governo, ciò che i francesi o i cittadini si aspettano da un potere che deve ascoltare e comprendere e che deve anche trarre un certo numero di conseguenze. E quindi c’è il necessità di un lavoro comune Ma per questo François Bayrou deve dare garanzie affinché non vi sia alcuna censura..

“Non è in questo momento che bisognerà discutere una nuova legge sull’immigrazione”

Mentre LFI ha già annunciato che presenterà una mozione di censura contro il governo Bayrou, François Hollande non si dice favorevole a questa impostazione, “Non ha senso, altrimenti bisognerà, come propongono Jean-Luc Mélenchon e sicuramente Madame Le Pen, andare verso elezioni anticipate e costringere il Presidente della Repubblica a dimettersi”. Non è questa la posizione del deputato della Corrèze il quale ritiene invece che si tratti “Quello della responsabilità, ma anche quello dell’interesse dei francesi, con questo governo ad aprire un dibattito su cosa è possibile, cosa è possibile ottenere e cosa non è accettabile”. Secondo lui, la censura non può essere “sistematico, automatico, meccanicoil che significherebbe che non ci sarebbe nessun governo, non ci sarebbe più nessun governo con il pretesto che non è quello che ci aspetteremmo. D’altro canto, François Hollande intende restare vigile, “che non ci sia alcun regresso nei diritti fondamentali dei francesi, così come nelle libertà essenziali. E non è in questo momento che dovremo discutere una nuova legge sull’immigrazione, per esempio. Ci sono altre priorità.” conclude.

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