Berrichonne: 2
Aubagne: 7
Per i più ottimisti c’era ancora speranza. Per gli altri, solo una vittoria questo venerdì contro l'Aubagne potrebbe tenere viva la fiamma. Le due cose ora si riavvicinano: dopo questa mancata partita dove non ha funzionato niente o quasi, bisogna pensare sempre più seriamente alla retrocessione, che, di come stanno andando le cose, potrebbe arrivare ben prima del 16 maggio. A patto che la società gareggi bene in campionato fino alla fine…
Anche se bisogna tornare indietro di tre mesi per ritrovare le tracce dell'ultima vittoria (4-3 contro Quevilly, 13 settembre) che ad oggi resta solo la seconda della stagione, il Berrichonne non ha mai veramente dimostrato le qualità che una squadra con cui gioca la sopravvivenza deve svilupparsi: cuore, aggressività e audacia.
Cosa è andato storto? Quasi tutto
Così, dopo i primi dieci minuti di gioco, era già certo che la serata sarebbe stata da incubo quando il Mediterraneo ha aperto le marcature con una svolta incontrastata di Cyril Khétir (0-1, 6e) ha poi segnato un secondo gol su un'azione scolastica: 28 secondi di possesso palla, 12 passaggi concatenati da 9 giocatori diversi e un tiro sul primo palo di Aimé Steven Nsimba che ha dato inizio ad una recita che lo avrebbe portato alla quadrupla (0-2 , 9e).
Cosa c'era che non andava in Berri che aveva già concesso la prima occasione dopo 7 secondi? Quasi tutto. La voglia che non c'era, sicuramente paralizzata dalla posta in palio, la strategia sbagliata con un'inferiorità numerica a centrocampo che lo priva di ogni munizionamento; infine, non c'era bisogno di essere un grande intenditore di calcio per capire che c'era un divario tra ottimi giocatori di palla e giocatori con i piedi bruciati.
Versini, l'unico sopravvissuto
Per mantenere la speranza di una svolta, questa squadra avrebbe dovuto fare di più che fermare l'emorragia, come ridurre il punteggio, ad esempio, su un'occasione che non è mai arrivata, e soprattutto non concedere il terzo gol poco prima. primo tempo che risolverebbe definitivamente la questione (0-3, 43e).
Semplicemente vergognoso!
Non è nemmeno più un flop, è un peccato! Berri ha dovuto affrontare questa partita decisiva con il mal di denti. Ha avuto un primo periodo pessimo, trascinata da alcuni provenzali strepitosi, che si sono divertiti a ridicolizzare i Castelroussin. Fin dai primi minuti (secondi!), abbiamo visto che i Berrichons venivano trafitti dagli Aubagnais. Sembrava che gli U9 (e i cattivi U9) affrontassero gli anziani… Non un Castelroussin per raggiungere gli altri, è stato un naufragio collettivo al quale abbiamo assistito per 45 minuti. Piacevole invece la prestazione di Aubagne. Vivaci, ispirati, intelligenti, i provenzali hanno giocato contro il Castelroussins e avrebbero potuto segnare anche più gol prima dell'intervallo… Un peccato anche se si capisse meglio come Aubagne avesse segnato quattro gol alla capolista Nancy una settimana prima…
Pensavamo di aver visto tutto in questo primo periodo da incubo, assolutamente no. Aubagne continuò la sua opera di massiccia demolizione. Un gol in ripresa e un altro che seppellisce le ultime speranze di Berriochon quando Berri aveva finalmente ridotto il punteggio. Il ritorno trionfale di Maxence Flachez in un club dove non era stato confermato nonostante il mantenimento ottenuto.
Il finale della gara è ancora peggiore nonostante Versini che ci si chiede come mai non sia partito titolare. Berri è alla deriva. E pensare che Benjamin Gufflet contava su questo incontro per convincere possibili nuovi partner… La Berrichonne chiude il 2024 in uno stato deplorevole, non è chiaro come riuscirà a riprendersi.
Jean-Marc Le Ruyet
Inserendo tre giocatori nella ripresa, Cris ha confermato l'idea che questa non era la squadra migliore che aveva schierato al calcio d'inizio; allo stesso tempo, tre minuti più tardi Aubagne aggiunge il quarto gol, quasi a ricordarci che qualunque sia la formula, c'è una sola squadra in campo (0-4, 48e).
Difficilmente vediamo Giovanni Versini, sicuramente galvanizzato dalle sue origini marsigliesi e stranamente assente al fischio d'inizio, che avrebbe potuto autoinvitarsi nel campo avversario, i suoi due gol segnati nel secondo tempo (1-4, 62e) compreso un tiro splendidamente arricciato (2-5, 83e) essendo l'unico raggio di sole in questo oceano di tristezza.
La stessa umiliazione del Brasile nel 2014
Tre gol di differenza con cinque subiti, è stata una sculacciata destinata a rimanere memorabile, ma poiché ciò non bastava, Aubagne ha aggiunto due punti nel recupero, regalando a Berri questa storica sconfitta (2-7), ispirata dal Brasile, ma nella sua versione più oscura, quella di un'umiliazione casalinga durante i Mondiali 2014 in casa contro la Germania. Un occhiolino di cui Cris avrebbe fatto a meno.
La samba non è quella che i tifosi di Berri hanno ballato a fine partita, bensì un bruco, che si aggiunge al belato di una capra e ai titoli di coda di Benny Hill, la serie cult britannica degli anni '80-'90. Dagli spalti sono scesi anche “Siete dei manichini”, “burattini” e “direttive alle dimissioni”. Lo sconfitto periodo natalizio non sarà facile da gestire nei giorni e nelle settimane che seguiranno…
Metà tempo: 0-3.
Arbitro: M. Giogetti.
Spettatori: 1.706.
Ma: per Châteauroux, Versini (62e83e) ; per Aubagne, Khetir (6e), Radice (9e48e67e90e +1)B. Mi conosci (43e), Sangharé (90e +5).
Avvertenze: Pietro (29e), Claricia (68e), Duterte (84e) a Châteauroux; Khatir (33e).
Chateauroux: Konaté (berretto) – Colella, Wandji (Agounon, 46e), Mbengue, Duterte – Michel, Kamissoko (Samaké,e), Pierre, Tormin (Pires, 82e) – Mendy (Versini, 46e), Chiararizia.
Allenatore : Cris.
Aubagne: Lavato – Pecora, Nehari (berretto), Insegnante (M'Dahoma, 74).e), Khatir – A. Tafni (Hamadi, 79e) – Benhattab (Sanghare, 74e), Rouai, Khetir, B. Tafni (Carbonero, 82e) – Corda.
Allenatore : Flachez.