Questa nomina arriva tre giorni dopo un incontro senza precedenti dei leader dei partiti, esclusi il Rassemblement national e La France insoumise, sotto l’egida del capo dello Stato. Dove i contorni di un”accordo di cooperazione democratica“, secondo la formula formulata martedì da Bayrou: il governo si impegnerebbe a non utilizzare la 49.3 per imporre le sue leggi, gli oppositori a non censurarla, Emmanuel Macron evocando da parte sua la sua intenzione di non sciogliere la nuova legge. Assemblea nazionale Secondo la Costituzione francese, non potrebbe in ogni caso procedere ad un nuovo scioglimento almeno prima del 7 luglio 2025.
Il nuovo premier, che”si è imposto” COME “il più consensuale“, “avrà la missione del dialogo“con questi stessi partiti, comunisti di destra”,per trovare le condizioni di stabilità e di azione“, ha dichiarato l’entourage del presidente. Anche se il centrista ha regolarmente distillato critiche contro la politica – troppo destra – e la pratica del potere – troppo personale – del suo alleato, non si tratterà quindi di una convivenza, come chiede la sinistra esso fin dalle elezioni legislative.
Come previsto, il Nuovo Fronte Popolare non parteciperà a questo governo. Ma è diviso sul grado di critica nei confronti di François Bayrou. LFI presenterà quindi al più presto una mozione di censura, il suo coordinatore Manuel Bompard descrive questa scelta come “nuovo braccio d’onore della democrazia“.
Come prezzo per la loro non censura, i socialisti, dal canto loro, chiedono a François Bayrou di impegnarsi a rinunciare alla 49.3 e di realizzare un “riorientamento della politica governativa“I comunisti hanno espresso una posizione simile.”Non esiste la non-censura“, ha avvertito su TF1 Olivier Faure, capo del PS, che rifiuta che la RN sia “l’arbitro dell’eleganza“.
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