Alain Pompidou, l'ultimo erede di una Francia pacifica

Alain Pompidou, l'ultimo erede di una Francia pacifica
Alain Pompidou, l'ultimo erede di una Francia pacifica
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È morto Alain Pompidou. La possibilità, la felicità e l'onore mi sono stati dati più di tre decenni fa per lavorare con lui. L'impronta di questo professore di medicina, uno dei parlamentari europei più riconosciuti degli anni Novanta, consigliere scientifico anche di Matignon, era quella di suo padre e di sua madre, Georges e Claude, dai quali aveva ereditato la semplicità e l'intelligenza delle situazioni. , del senso della Francia reale, lui che conosceva anche come le sue tasche la Francia delle élite, della cultura, dei leader e degli opinion leader. Amava la gente semplice e non si lasciava mai ingannare dalle commedie umane la cui forza è fruttuosa. Con il suo umorismo superficiale, gli piaceva prenderlo in giro.

Il resto dopo questo annuncio

Era l'uomo di altri tempi, dove la gente si comportava bene, dove la modestia serviva ancora da guida ai pubblici ufficiali, dove la rilassatezza e la volgarità non si confondevano. Mente energica, laboriosa, curiosa, attenta agli altri, ha portato la scienza e la tecnologia negli ambiti decisionali del Paese con determinazione e coerenza, in particolare alla fine del secolo scorso quando ha prodotto numerose relazioni che al Primo Ministro hanno avuto il Obiettivo dell' allertare i decisori politici sulla necessità di concentrarsi su temi strategici come lo spazio o come allora si chiamava “autostrade dell’informazione”. Faceva parte della grande tradizione della Francia gallica.

Curatore meticoloso della memoria dei suoi genitori

Della politica amava la capacità di agire ed era diffidente nei confronti degli intrighi. Ne conosceva i misteri ma manteneva le distanze, anche se era stato eletto. La sua vocazione ultima fu soprattutto quella di onorare con esemplare pietà la memoria dei suoi genitori, dei quali si fece meticoloso e generoso conservatore. Nel sangue e nell'anima, era il suo modo di perpetuarli e di servirli, lui che aveva accompagnato suo padre in particolare il più vicino possibile ai drammi del potere, compreso quello della malattia che portò via brutalmente il secondo presidente della Quinta Repubblica.

Era esattamente mezzo secolo, strano segno del destino, dopo la scomparsa di Georges Pompidou che Alain Pompidou se ne andava a sua volta. Come se un anello si chiudesse in una sorta di fuga per l'eternità, il figlio, il cui sguardo testimoniava talvolta le crepe insite in ogni vita, si unisce ora ai suoi genitori, da lui tanto amati e la cui coppia evoca ancora per molti francesi un'atmosfera pacifica e felice. e purtroppo è scomparsa la Francia. Un passato su cui il nostro amico ha vigilato con la fede e la coscienza di custodi dai quali nulla può distogliere il senso del dovere.

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