Era previsto, ma forse non di questa portata così in fretta. Giovedì la Banca nazionale svizzera ha deciso di abbassare il tasso di riferimento dall’1% allo 0,5%, con un calo piuttosto netto di 0,5 punti. “La pressione inflazionistica è nuovamente diminuita rispetto al trimestre precedente. Con l’allentamento della politica monetaria deciso oggi, la Banca nazionale tiene conto di questo sviluppo», spiega.
La BNS aveva già abbassato più volte il tasso negli ultimi trimestri, constatando che l’inflazione stava scendendo più bruscamente del previsto. Ci si aspettava che lo facesse di nuovo oggi. Ma nei mesi di giugno e settembre di quest’anno il calo è stato di 0,25 punti. Questo giovedì ha quindi voluto colpire più forte. Philipp Merkt, direttore finanziario di PostFinance, definisce la decisione «piuttosto sorprendente, ma utile a fronte di un franco troppo forte».
“Dall’ultima revisione, l’inflazione è nuovamente scesa più del previsto. Dall’1,1% di agosto è salito allo 0,7% di novembre”, constata la Banca nazionale. D’altro canto, la crescita resta debole ed è qui che la decisione della BNS dovrà produrre i suoi effetti, rafforzando l’attività economica. Soprattutto perché, con le tensioni geopolitiche e l’elezione di Donald Trump, il futuro si tinge di dubbi. «Come per l’economia mondiale, anche per la Svizzera le previsioni sono caratterizzate da una notevole incertezza», osserva la BNS.
Swiss
