Guendalina Galdi
12 dicembre 2024 (modifica alle 00:12) – MILANO
Due giorni prima di Juventus-Manchester City, la Signora ripensava ancora alla brutta partita contro il Bologna, di cui difficilmente si poteva salvare altro se non gli ultimi venti minuti. C’erano stati i fischi dell’intervallo, i due punti buttati, una rimonta riuscita solo a metà e quel morbo con il segno ‘X’ che aumentava di un’altra tacca il numero di pareggi e quella striscia di imbattibilità in campionato che comunque – senza vittorie – non sembrava più un qualcosa da celebrare. Due giorni prima di Juventus-Manchester City la squadra si è guardata negli occhi e tra le varie voci autorevoli dello spogliatoio si è alzata anche quella di Dusan Vlahovic.
nessuno in a segna quanto lui
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“Non è possibile che ogni volta dobbiamo aspettare di prendere uno schiaffo per iniziare a giocare. Ho detto ai ragazzi che se possiamo farlo negli ultimi 20 minuti, come contro il Bologna, perché non possiamo riuscirci dal 1′?”. Parole e riflessioni da bomber, che contro il City ha ritrovato la via del gol su azione allo Stadium dopo 253 giorni (l’ultima volta era stata contro la Lazio in Coppa Italia, il 2 aprile). Un’eternità interrotta dalla goal line technology e da quell’incertezza di Ederson che ha premiato lo stacco del serbo. Per lui è il secondo gol consecutivo in Champions League dopo quello decisivo per il pari a Lilla (poi con l’Aston Villa era out per infortunio) e Dusan non aveva mai segnato in due incontri europei di fila. Segnali. E in più Vlahovic è il giocatore di Serie A più prolifico dell’anno solare: 22 reti per lui nel 2024 tra tutte le competizioni.
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“cosa ci siamo detti nello spogliatoio…”
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“Tutta la squadra ha fatto un’ottima partita – l’ammissione a Prime dopo il 2-0 sul City -. L’abbiamo preparata benissimo e alla fine il risultato è strepitoso per noi e ci può dare una grandissima spinta per il resto della stagione. Sul gol ho avuto un po’ di fortuna, è entrata per poco ma bene così. Cosa ci manca? Due giorni fa abbiamo parlato nello spogliatoio e ci siamo detti quello che pensavamo dopo il pari col Bologna”. Discorsi per analizzare e resettare, prendendo solo il meglio da quell’indigestione di pareggi e da lì ripartire. “Per questa partita (il City, ndr) non avevamo bisogno di gasarci perché si prepara da sola, ma in altre occasioni come con Cagliari o Bologna in casa abbiamo avuto difficoltà e dovevamo vincere. Penso ci manchi un po’ di esperienza perché siamo giovanissimi ma siamo sempre la Juve e i risultati devono arrivare subito. Dobbiamo migliorare tanto ma speriamo di continuare così e che questa partita possa essere un nuovo inizio”.
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