Ingresso in territorio costituzionale sconosciuto. Il disegno di legge speciale (PLS) presentato mercoledì 11 dicembre al Consiglio dei ministri non ha infatti precedenti: mai un governo dimissionario è stato costretto a varare una legge di emergenza così intesa a compensare l'impossibilità di promulgare una legge di bilancio prima del 31 dicembre.
Da qui un testo volutamente breve – tre articoli – che consente la riscossione, nel 2025, dell’imposta alle condizioni del 2024, e che lo Stato e la Previdenza sociale possano contrarre prestiti, “nella misura necessaria a coprire le loro esigenze di flusso di cassa”. Non più, per passare sotto le forche caudine del Consiglio Costituzionale.
“Il testo sarà difficilmente emendabile perché, come spiega il Consiglio di Stato, non potranno essere adottate nuove disposizioni rispetto alla legge finanziaria 2024”insiste il ministro dei Conti pubblici, Laurent Saint-Martin. Indicizzare la scala delle imposte sul reddito all'inflazione (che dovrebbe consentire a 380.000 famiglie fiscali di non diventare imponibili e ad altri 17 milioni di non vedere un aumento delle tasse) non sarebbe quindi possibile.
Nessun nuovo investimento
“Solo la legge finanziaria per il 2025 potrà fare questa indicizzazione”assicura Bercy, scaricando la responsabilità sul prossimo governo. Chi dovrà agire rapidamente: il bilancio 2025 dovrà essere adottato “nel primo trimestre” in modo che la nuova scala venga presa in considerazione nella presentazione delle dichiarazioni dei redditi.
La mancata votazione sul bilancio nel 2024 avrà, tuttavia, conseguenze concrete. Se venissero votate nel 2025, le misure previste sui redditi alti o sugli utili aziendali potrebbero così essere considerate retroattive e censurate dal Consiglio costituzionale. E alcuni crediti d’imposta in scadenza il 31 dicembre (come il credito d’imposta sull’innovazione) non possono essere rinnovati.
Sul fronte delle spese, la Costituzione prevede che, accanto alla legge speciale, il Governo possa aprire con decreto gli stanziamenti corrispondenti all' “servizi votati” nel 2024. Oppure “un livello minimo di crediti essenziali per consentire il funzionamento dello Stato e dei servizi pubblici alle condizioni dell’anno precedente”spiega Laurent Saint-Martin. “Non potremo fare nuovi investimenti o spese discrezionali”aggiunge Bercy.
Da lunedì discussione in Assemblea
Pertanto, gli aumenti di personale previsti dal governo sono sospesi fino all'adozione di una legge finanziaria per il 2025, così come le misure per gli agricoltori o il prestito di un miliardo di euro alla Nuova Caledonia. I finanziamenti per la radiodiffusione pubblica saranno mantenuti, “ma non possono esserci nuovi progetti di investimento”avverte Bercy.
Per quanto riguarda gli enti locali, verranno sospesi alcuni contributi statali, come il contributo in attrezzature per le aree rurali (ma non il contributo complessivo al funzionamento), nonché eventuali nuovi sussidi del Fondo Verde. In attesa, infine, di tutte le misure previste dalle leggi di programmazione, tra cui, per il Ministero della Difesa, quasi 30 miliardi e il reclutamento di 700 militari.
Questo disegno di legge finanziaria sarà studiato lunedì prossimo in Assemblea, e probabilmente mercoledì in Senato. Se entro tale data venisse nominato un nuovo primo ministro, ma senza nomina da parte del governo, si creerebbe un'altra situazione senza precedenti, con un banco di ministri occupato sia dal nuovo ospite di Matignon che dai ministri ancora dimessi incaricati di difendere lo stesso testo.