Protagonisti di Pairi Daiza, i panda sono diventati rapidamente un elemento essenziale del parco. Sia in termini di visite che di merchandising, la presenza di questi animali è una vera risorsa per il parco.
Nel giro di 10 anni sono diventati indispensabili sui 75 ettari del parco: i panda di Pairi Daiza. Ce ne sono stati due nel 2014, tre due anni dopo, cinque nel 2019.
Quella tra il parco e i suoi panda è una grande storia da 10 anni. Nel 2014, l’arrivo di Hao Hao e Xing Hui avrebbe avuto un impatto diretto sulle presenze, con oltre 150.000 visitatori. Da allora, hanno giocato un ruolo innegabile nello sviluppo di un sito che oggi conta più di 2 milioni di visitatori all’anno.
“Questi panda sono anche il DNA di Pairi Daiza. Abbiamo la fortuna di averne uno da 10 anni e siamo gli unici in Belgio. Ovviamente è uno dei must di Pairi Daiza“, spiega la portavoce del parco Claire Gilissen.
In termini di numeri, l’esperienza è una scommessa ardita: nel 2014, 9 milioni di euro per la valorizzazione dei propri spazi, compresa una grotta. A questo si aggiunge 1 milione di euro all’anno versato alla Cina per sostenere progetti di difesa degli animali.
Ma per quale valutazione? Positivo secondo il portavoce del parco. “Gli sforzi finanziari che facciamo per la conservazione dei panda giganti in Cina e la notorietà del parco, il fatto che ci siano più visitatori grazie ai panda, sì, ci guadagniamo“.
Per misurare l’impatto dei panda su questo tipo di strutture, recatevi allo zoo di Beauval, l’unico sito ad averne uno in Francia. Anche lì furono accolti in pompa magna. Il direttore del parco, Rodolphe Delord, parla del loro contributo: “I panda sono stati un fantastico acceleratore di sviluppo per il nostro parco (…) Siamo passati da 600.000 a 1 milione di visitatori“.
A Pairi Daiza, nei negozi del parco, è molto importante anche l’importanza degli animali in termini di commercio. I panda rappresentano il 14% delle vendite.
Ultimo fattore economico citato: il loro impatto in termini di turismo vallone. Al momento non esistono cifre, ma al di là del parco, altri giocatori sembrano trarne vantaggio. “La gente viene forse due giorni invece che uno, resterà nella regione, scoprirà. (…) C’è un impatto, sia a livello Horeca che di alloggio“, spiega Geoffrey Moulart, direttore della comunicazione di I Valloni.
Buone notizie per il parco: a Pairi Daiza è garantito che manterrà i suoi ultimi due panda fino al 2029. Inoltre potrebbero verificarsi altre nascite.
Panda Pairi Daiza