Musso: Il primo gol del titolare della Coppa Cacereño è stato un gol, ma Merencio ha concluso da solo dentro l’area. Primo gol subito nelle sue tre partite con l’Atlético. Quindi non dovette agire, se non un paio di volte con il piede.
Azpilicueta: È un profilo molto diverso da Llorente ed è stato difficile per lui guadagnare l’ala e presentarsi in attacco con pericolo. In questa fase della sua carriera, il profilo destro della linea dei tre difensori centrali può essere reso più confortevole, senza troppa distanza o richieste in attacco. Sostituito a metà tempo.
Testimone: Può essere il più grande perdente nella difesa a quattro. Più impegnato con metri dietro di lui in modo che Cereño lo cercasse nello spazio per la velocità. L’unico che si è ritirato nella porta di Cacereño, ma senza velocità per poter interrompere la consegna. I suoi difetti sono evidenti, anche se in molte occasioni li riduce grazie al suo buon posizionamento. Sembra dietro Giménez, Lenglet e Le Normand.
Il Normanno: Che bella notizia vederlo di nuovo in squadra e vincere palloni aerei con il suo casco senza la minima riluttanza a combattere dall’alto. È uscito dal dischetto e ha preso palla nel primo, ma non nel secondo gol di Cacereño. Ha visto il cartellino giallo ed è stato sostituito all’intervallo, 45 minuti per guadagnare ritmo.
Galante: Ha preso il posto di partenza in modo così deciso che anche in una rotazione massiccia gioca davanti a Reinildo. Ha provato ad allungare la squadra, apparendo tanto in attacco, ma senza essere preciso nei centri. Buon atteggiamento.
Riquelme: Le cose non funzionano per lui. Ha iniziato dall’interno a destra, profilo nel quale di solito non recita. Ha cercato di essere incisivo, di apparire sulla fascia per tentare i cross e di inserirsi tra le linee per apparire al centro. Ma fa fatica a decidere, tante sconfitte (14) troppo vistose. sostituito a riposo.
Da Paolo: Il giocatore della partita finì per indossare la fascia di capitano e guidare la squadra. Insieme a Galán, l’unico a ripetersi di proprietà rispetto al Valladolid. Ed è stato lui l’MVP, con l’atteggiamento necessario e una certa inventiva. Partecipazione ai tre obiettivi. Bellissimo cross di Lenglet nel primo, tiro deviato nel secondo e passaggio per Julián nel terzo. Ha vagato molto nella zona rivale, cercando di mettere in difficoltà Diego Nieves e pretendendo da lui fino a quando non ha segnato con l’aiuto. Il ruolo di capitano gli stava bene.
Immediatamente: Il gioco della squadra ha mancato di fluidità e di posizionamento dopo il gol di Cacereño, che ha fatto saltare l’intero approccio. Ha perso il posto a causa dell’evoluzione del Barrios e non ha ritrovato l’attenzione su Cáceres.
Lino: Se era una giornata per vendicarsi, alla fine è stata segnata. È stato un individualista nella prima grande occasione della partita, con Sorloth libero alla sua destra e che ha finito contro Diego Nieves nell’uno contro uno. Molto imprudente, è migliorato nel secondo tempo, più incisivo anche se privo di successi. Frustrato, ci prova ma non funziona. Ha bisogno di ritrovare fiducia nel suo gioco.
Correa: Ha iniziato con molta mobilità, con le sue svolte, creando pericolo… ma è svanito con il punteggio contro di lui. Inoltre, ha avuto una chiara occasione per pareggiare e ha tirato a lato quando l’azione richiedeva almeno la ricerca del gol.
Sorloth: Ha bisogno che la squadra gli fornisca palloni e non è riuscito a imporsi sui difensori centrali. Lino non lo cercava quando era solo a spingerla. Frustrato dall’incapacità di battere i difensori centrali. Devi pretendere di più da lui per essere il numero nove della squadra.
Gli operatori in carica migliorano il voto
Giuliano Alvarez: Il suo ingresso ha dato un’altra aria alla squadra. Ogni giorno è più importante e protagonista. Tanto pericolo con la palla inattiva, un percorso pericoloso che ha finito per portare al gol di Lenglet. E ha chiuso la rimonta con l’undicesimo gol del percorso, un bel sinistro. Il Cholo ha già dovuto superare La Araña nelle due partite di Coppa e ha segnato tre gol nel torneo.
Lengoletto: Cambio probabilmente programmato in modo che Le Normand iniziasse a guadagnare ritmo con 45 minuti. È ad alto livello, con sempre più fiducia e anche nel campo dell’opposizione. Ha raggiunto il gol del pareggio con un bel colpo di testa, il secondo gol in due partite (e contro l’Alavés ha anche segnato il gol). Comodo in difesa, solvente. Con il ritorno del Normand sarà Simeone a dover decidere nella competizione interna.
Llorente: Un terzino destro molto più incisivo di Azpilicueta. Ha dato più volo alla fascia destra, anche se non ha trovato la rifinitura con i suoi centrali.
Quartieri: Il suo ingresso ha dato più ritmo al gioco della squadra. In questo momento, il giocatore con più gambe e idee è essenziale nella sala macchine.
Gallagher: La squadra impazzisce alla ricerca del pareggio, costringendo Julián a correre tanti metri sulla fascia, troppo lontano. L’inglese ha posizionato meglio la squadra, in modo più naturale sull’erba.
Segui il Canale Diario AS su WhatsAppdove troverai tutto lo sport in un unico spazio: l’attualità del giorno, l’agenda con le ultime notizie sugli eventi sportivi più importanti, le immagini più straordinarie, le opinioni dei migliori marchi dell’AS, reportage, video, e un po’ di umorismo di tanto in tanto.