Juve, tutti a consolare Cambiaso
Poi, ecco, c’è il picco dell’errore con cui ha innescato il contropiede fatale del Lecce nel recupero. La generosità, appunto, perché ha cercato comunque di puntare gli avversari nonostante si fosse a un soffio dalla fine, ma anche la mancanza di lucidità perché è un’abitudine che andrebbe un poco riscoperta, quella di saper gestire i “due momenti” delle partite. E in quel momento lì, ecco, non era proprio il caso di provare a fare l’eroe. Poi sì, vabbè, quella palla lì lui l’ha persa sulla tre quarti avversaria e gli altri ci hanno dormito parecchio su, quando è stato il momento di leggere la ripartenza del Lecce sia in avvio sia nella fase finale, e fatale, dell’azione. Ma la palla persa da Cambiaso resta impressa negli occhi e non è un caso che dopo il fischio finale i compagni siano andati a consolarlo, mentre lui ciondolava per il campo con gli occhi bassi. Perché sì: l’errore c’è tutto, ma come fai a prendertela con uno che non si tira mai indietro, che offre la disponibilità totale per ricoprire qualsiasi ruolo in cui Motta gli chieda di giocare. Anche a Lecce, del resto, è passato dalla fascia sinistra di difesa a quella destra senza alzare bandiera bianca quando il tecnico permetteva agli altri di rifiatare con i cambi. E durante la partita non ha mai rinunciato agli ormai tradizionali inserimenti in mezzo al campo per determinare la superiorità numerica o la salita in fascia per cercare il dialogo con Yildiz. Insomma, e in definitiva: come fai a prendertela con uno come Andrea Cambiaso?
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