La Janais stellare (35)
Credito: Yann Launay
Vendite in caduta libera dopo anni di successi: sono bastati pochi mesi perché gli azionisti di Stellantis rimuovessero il capo del gruppo automobilistico, Carlos Tavares, le cui dimissioni erano state annunciate domenica sera (1° dicembre). Il consiglio d'amministrazione aveva già sospeso Carlos Tavares, 66 anni, annunciando il suo ritiro all'inizio di ottobre e avviando un processo di successione, ma i disaccordi hanno accelerato le sue dimissioni.
I pianeti non erano più allineati, con “punti di vista diversi” tra il consiglio di amministrazione e l’amministratore. John Elkann aveva infatti escluso qualsiasi fusione con un altro gruppo automobilistico, in un'intervista all'AFP, mentre il boss portoghese ha lasciato la porta aperta.
“Una redistribuzione della ricchezza creata negli ultimi anni, molto orientata agli azionisti”.
Per Laurent Valy, segretario CFDT Stellantis Rennes – La Janais. Questa decisione è un” anche sorpresa. Non ci aspettavamo che andasse così in fretta ma sapevamo che c'era tensione a causa degli scarsi risultati… Quindi ha fatto delle cose, ha contribuito a dare una svolta finanziaria al gruppo. Ha completato l'acquisizione di Opel e ha assicurato la fusione tra FCA e PSA. Ma a quale costo? Dietro, ricorderemo soprattutto dal personaggio, che durante il suo mandato abbiamo avuto un forte calo del personale, sia in Europa, sia nella produzione che in RD, nella ricerca e sviluppo; e una redistribuzione della ricchezza creata negli ultimi anni, molto orientata agli azionisti.
C'era disprezzo per il subappalto e la rete commerciale. Questo è qualcosa che avrà segnato il suo mandato. Il gruppo è impegnato e faremo in modo che questi impegni siano rispettati, soprattutto in termini di produzione, per il sito di Rennes e altri siti in Francia.”
Una visita a Rennes
L'amministratore delegato Carlos Tavarès è venuto a Stellantis – La Janais lo scorso novembre e ha risposto alle preoccupazioni dei sindacati sulla monoproduzione nel sito di Rennes. “Una scommessa rischiosa per i sindacati perché se le vendite non andranno bene ci sarà un impatto diretto sull'occupazione.” Già il calo dei volumi della C5 Aircross sta portando alla soppressione di 250 contratti temporanei a partire dal 1° gennaio 2025.