Elezioni municipali a Molenbeek: serve la fedina penale pulita per diventare assessore? “Creiamo meccanismi di morte civile”

Elezioni municipali a Molenbeek: serve la fedina penale pulita per diventare assessore? “Creiamo meccanismi di morte civile”
Elezioni municipali a Molenbeek: serve la fedina penale pulita per diventare assessore? “Creiamo meccanismi di morte civile”
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La decisione è appena stata presa, l’emiro Kir non farà ricorso: bisognerà infatti votare nuovamente a Saint-Josse

Più di vent’anni fa

L’ultima ora mercoledì ha riferito che il consigliere comunale era stato condannato dai tribunali due volte più di vent’anni fa: nel marzo 2001, a 4 anni di carcere, di cui 2 sospesi, per stupro di una minorenne che aveva più di 16 anni all’epoca dei fatti e nel 1998 10 mesi di sospensione, per furto, scasso, scasso o chiavi false.

In una dichiarazione congiunta, il signor Akki ha detto che sarebbe rimasto “profondamente convinto del progetto progressista della nuova maggioranza per migliorare la vita dei residenti”, ma sceglie di fare un passo da parte per non nuocere all’establishment della maggioranza,”nell’esclusivo interesse di Molenbeekois e dei miei elettori”.

Il PS ha indicato che le autorità del partito si incontreranno rapidamente per nominare un consigliere socialista che completerà la squadra del collegio municipale.

Secondo Giorno DHYassine Akki resterà consigliere comunale. Questo ritiro non avrà quindi alcun impatto sull’equilibrio politico di Molenbeek poiché i suoi 820 voti di preferenza rimarranno nel paniere socialista. La maggioranza del PS-PTB non è quindi indebolita da questi cambiamenti.

Cosa dice la legge?

Dal punto di vista giuridico, il socialista eletto dovrebbe rinunciare a questa carica di assessore a causa del suo passato giudiziario? Per il costituzionalista Marc Uyttendaele (ULB), che precisa di non essere a conoscenza del caso di Akki, la risposta è chiaramente negativa.

“I tribunali possono privarti dei tuoi diritti civili e politici e quindi non puoi più esercitare mandati politici o elettivi, e nemmeno candidarti. Qui non c’era più alcun divieto per lui di fare l’assessore”stima il professor Uyttendaele, il quale ricorda che prima delle elezioni controlliamo i diritti dei candidati. “Questa è una condizione di ammissibilità. Nell’ambito del processo di convalida delle liste, controlliamo se i candidati non siano stati privati ​​dei loro diritti civili e politici.”

“Non salutare”

Con questa decisione, commenta Marc Uyttendaele, “siamo nella politica pura.” “Ed è un messaggio terribile dire che qualcuno alla fine non ha il diritto alla riclassificazione. Quest’uomo è stato condannato. Ha scontato la sua pena. È stato bandito. Tutto ciò viene revocato. Tendo a ritenere che dobbiamo accontentarci delle decisioni dei tribunali e non fare giustizia oltre la giustizia, soprattutto per fatti che risalgono a Matusalemme. Se applichiamo le decisioni giurisdizionali oltre la loro stessa portata, creiamo meccanismi di morte civile. Non è salutare”. (Con Belga)

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