Mentre i progetti di bilancio torneranno all'Assemblea nazionale a dicembre, Michel Barnier rischia più che mai di essere rovesciato dall'opposizione.
I giorni del governo sono contati? Mentre Michel Barnier ha aperto all'inizio della settimana un giro di trattative con i leader dei gruppi parlamentari per raggiungere dei compromessi con le opposizioni sui bilanci 2025, la censura incombe più che mai sul governo. E potrebbe anche intervenire non appena il disegno di legge sul finanziamento della previdenza sociale (PLFSS) ritornerà all’Assemblea nazionale, sul quale la prossima settimana dovrebbe essere utilizzato l’articolo 49.3 della Costituzione. Un'ipotesi tutt'altro che inverosimile se il Raggruppamento Nazionale (RN) mescolasse le sue voci con quelle della sinistra in un testo di bocciatura, presentato subito ma votato pochi giorni dopo.
Se il primo ministro e la sua squadra venissero rovesciati, cosa si aspetteranno i francesi dopo? Un'ampia maggioranza chiederebbe la testa della persona che ha causato l'assenza di maggioranza nella Camera bassa, e quindi ha innescato lo scioglimento il 9 giugno. Il 63% è favorevole alle dimissioni di Emmanuel Macron in caso di caduta di Michel Barnier, rivela uno studio Elabe per BFMTV mercoledì sera. Un desiderio ampiamente sostenuto dagli elettori di RN (83%) e da quelli del Nuovo Fronte Popolare (76%). Nonostante la partecipazione dei loro leader alla coalizione di governo, il 48% dei sostenitori di LR è della stessa opinione. Non sorprende che solo una minoranza dei sostenitori del Presidente della Repubblica (27%) approverebbe la fine anticipata del mandato.
La “base comune” respinge la mozione di censura
Per quanto riguarda la mozione di censura, i francesi sono più divisi (52% favorevoli, 48% contrari). Una divisione che ritroviamo nelle appartenenze politiche. Gli elettori della “base comune” lo respingono: la tendenza sale all'85% all'interno del blocco centrale e al 78% tra i repubblicani. Al contrario, il 75% dei sostenitori della PFN lo sostiene, così come il 64% di quelli della RN. Nell'ipotesi di una caduta del governo, Emmanuel Macron sarebbe considerato il principale responsabile della crisi dal 53% dei francesi. Il 19% darebbe la colpa alla squadra di Michel Barnier, il 15% alla sinistra e il 12% alla Marina militare.