Mercoledì (27/11/2024) la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato che la sua prima azione importante nel suo secondo mandato sarà una nuova strategia per promuovere la competitività europea, basata sugli elementi chiave del rapporto Draghi, per colmare l’innovazione divario che separa l’Europa dalla Cina e dagli Stati Uniti, riducendo al contempo la dipendenza del blocco dai mercati terzi.
Lo ha affermato nel suo intervento a Strasburgo (Francia), nel dibattito prima del voto in plenaria del Parlamento europeo di mezzogiorno sulla questione se il nuovo esecutivo von der Leyen, con la spagnola Teresa Ribera come primo vicepresidente, per una transizione pulita, giusta e competitiva e il Commissario alla Concorrenza è approvato.
La politica tedesca ha definito questa “tabella di marcia” una “bussola per la competitività”, che costituirà “la prima iniziativa importante” del suo nuovo collegio dei commissari, che inizierà i suoi lavori domenica 1° dicembre, quando si riunirà a Strasburgo confermato dal sostegno maggioritario dei “populares”, dei socialisti e dei liberali europei, nonché di parte dei Verdi e degli ultraconservatori dell’EKR.
Questa nuova agenda di concorrenza, ha affermato von der Leyen, si baserà sui pilastri individuati dall’ex primo ministro italiano Mario Draghi nel suo rapporto sulle sfide dell’UE, che mirano, come primo passo, a “superare il divario che ha lasciato ci distinguiamo dagli Stati Uniti e dalla Cina in termini di innovazione”.
Il secondo pilastro, ha affermato il capo dell’esecutivo Ue, si basa sullo sviluppo di un piano comune per la decarbonizzazione e la competitività, mentre il terzo pilastro punta sulla necessità di “rafforzare la sicurezza e ridurre le dipendenze”.
Proprio questo piano di decarbonizzazione, che Von der Leyen ha promesso di presentare nei suoi primi 100 giorni di mandato, è uno dei compiti principali che Ribera si assumerà quando assumerà la carica di vicepresidente dell’esecutivo. La presidente della Commissione europea, che nel suo secondo mandato ha promesso di governare “dal centro” e con tutte le forze “europeiste”, ha avvertito che nell’attuale situazione geopolitica “ogni debolezza sarà sfruttata” e “ogni dipendenza sarà essere sfruttati”, per questo “la libertà e la sovranità” europea “dipendono più che mai dalla nostra forza economica”.
Von der Leyen ha anche descritto il suo prossimo primo vicepresidente, la spagnola Teresa Ribera, come un’europea “vera e impegnata” con la quale lavorerà “sempre” nell’interesse europeo e che sarà responsabile della concorrenza e di una transizione pulita, giusta e competitiva. .
Con queste parole le ha presentate nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo, che sta votando la conferma del nuovo collegio dei commissari, che, se le previsioni saranno corrette, sarà sostenuto da una maggioranza sufficiente dei parlamentari europei” Populares”, socialisti e liberali – oltre ai voti dei Verdi e di alcuni conservatori e riformisti – riceveranno il sostegno per succedere all’esecutivo uscente domenica 1° dicembre.
“È ben preparata per garantire una politica di concorrenza moderna che sostenga le nostre ambizioni. È un’europea vera e impegnata”, ha affermato von der Leyen di Ribera, presente in Aula con il resto del collegio e la cui nomina è stata applaudita da un gran numero di deputati presenti.
“Insieme lavoreremo sempre per l’interesse europeo”, ha affermato Von der Leyen, che ha voluto anche chiarire che manterrà il suo impegno di presentare il patto per l’industria pulita precedentemente annunciato nei primi 100 giorni del suo mandato a eliminare il blocco degli investimenti, creare mercati leader per le tecnologie pulite e creare le condizioni affinché le aziende europee possano crescere e competere con i rivali cinesi o statunitensi.
L’adozione del secondo esecutivo della Von der Leyen e il suo avvio il 1° dicembre erano in pericolo da giorni la scorsa settimana perché il Partito popolare europeo ha posto il veto sulla gestione del DANA da parte di Ribera e i socialdemocratici hanno dato il veto al candidato ultraconservatore italiano Raffaele Fitto. conferire la vicepresidenza. L’accordo su una legislatura con un’agenda “europeista” tra i “populares”, i socialdemocratici e i liberali al Parlamento europeo ha finalmente permesso di revocare entrambi i veti senza modificare le competenze di Ribera o Fitto.
Fonte: Agenzie