Il LOSC riprende la sua conquista dell'Europa con una trasferta a Bologna questo mercoledì nell'ambito della quinta giornata di Champions League. Per introdurre questo nuovo incontro, La piccola Lille è andato a conoscere Enzo, tifoso bolognese la cui passione gli è stata trasmessa dal nonno.
Come è nata la tua passione per il Bologna FC?
La mia famiglia è originaria di Cmâc' (Comacchio), un piccolo paese situato a meno di cento chilometri da Bologna, sulla costa orientale dell'Italia, proprio accanto al Mar Adriatico in Emilia-Romagna. “Piccola Venezia” come ci piace chiamarla, è lì che è nata la mia passione, attraverso mio nonno. Le imprese di Giuseppe Savoldi, il rock Carlo Nervo, la breve visita di Roberto Baggio, mi ha raccontato tutto. In questo momento, in vista della partita che si avvicina, mi vengono in mente tutti gli aneddoti attorno a Kennet Andersson (che giocò nel Lille nel 1993-1994). Mio nonno ha sempre avuto questa fiamma e la trasmette di generazione in generazione. In altre parole, penso che voglia reclutare tutta la famiglia (ride).
Cosa sono? Questi aneddoti?
È semplice, inizia sempre con il Mondiale del 1994, i suoi cinque gol (e due assist) che ricordo, e soprattutto il suo mezzo tiro al volo contro il Brasile. All'epoca giocava ancora nel Caen, ma aveva già lasciato il segno prima di diventare un protagonista del Bologna. Fu addirittura soprannominato “la terza torre di Bologna” per il suo colpo di testa. Avevano immaginazione in quel momento. E poi… la fantastica stagione 1998-1999 con la Coppa Intertoto, le semifinali di Coppa Italia e le semifinali UEFA!
Cosa puoi dirci di Bologna? L'inizio della stagione e la sua dinamica attuale?
La scorsa stagione è stata storica con Thiago Motta. Il problema grosso è che abbiamo perso lui, ma anche i nostri giocatori più importanti come Riccardo Calafiori e Joshua Zirkzee. La società è sempre ambiziosa, l'arrivo di Vincenzo Italiano lo dimostra, ma la logica diceva che quest'anno saremmo stati ovviamente meno visibili. Rimaniamo comunque abbastanza solidi e riusciamo ad essere regolari in campionato anche con la Champions League. Nonostante tutto, peschiamo un po' in attacco, in particolare con le difficoltà di adattamento di Dallinga, ingaggiato comunque per 15 milioni di euro.
Questo è tutto per il campionato. In Champions League in questo momento siamo in difficoltà, ma evidentemente non siamo ridicoli. In casa penso che possiamo ancora abbattere chiunque. Il problema attuale è che siamo con le spalle al muro. Se non vinciamo lì, penso che potremo dire addio all'Europa.
Da tifoso del Bologna, qual è la tua percezione del LOSC?
Si è evoluto, e questo è chiaramente il caso di tutti i tifosi del Bologna. Evidentemente conoscevamo il Lille, e al momento del sorteggio ci siamo detti che questo duello poteva essere equilibrato e piacevole. Il fatto è che, con i tuoi ultimi risultati in Europa, non sappiamo più cosa pensare. Onestamente siamo tutti molto sospettosi. Sappiamo che non sarà facile e che il Lille è il favorito.
C'è un giocatore che temi di affrontare nel prossimo duello?
A Bologna, e in Italia, tutti parlano di Zhegrova, anche lui recentemente gol. È lui quello da temere e lo ha capito bene Vincenzo Italiano citandolo in conferenza stampa.
Poi, guardando i riassunti, abbiamo visto anche che il Lille era soprattutto una squadra. Altrimenti non avresti battuto il Real Madrid né resistito alla Juventus. Se Lucas Chevalier potesse lasciarci segnare, non sarebbe male neanche questo.
Infine, quale sarebbe il tuo scenario e il tuo pronostico per questa partita?
Visto il contesto dobbiamo provarle tutte per provare a rientrare nella competizione. Immagino una partita abbastanza sconnessa, aperta, con tante occasioni. Sarà bello vederlo, soprattutto per noi (ride). Segneremo i nostri primi due gol in Champions League per la prima vittoria di misura (2-1). Vogliamo credere nelle nostre possibilità.