San Antonio è ancora una volta al centro di accesi dibattiti sui diritti riproduttivi, poiché il Consiglio comunale considera fondi aggiuntivi per le donne che cercano di viaggiare fuori dallo stato per abortire. Nonostante l’approvazione del Fondo per la giustizia riproduttiva, che vantava 500.000 dollari stanziati per varie iniziative sulla salute riproduttiva, il piano non ha incluso disposizioni per i viaggi per abortire, provocando frustrazione tra diversi membri del consiglio e sostenitori.
Durante la recente riunione del consiglio, Melissa Cabello Havrda, insieme ad altri quattro membri del consiglio – Sukh Kaur, Jalen McKee-Rodriguez, Phyllis Viagran e Teri Castillo – hanno proposto di trovare altri 100.000 dollari per colmare questa lacuna. “Sono grato che siamo riusciti a donare mezzo milione ad altri aspetti della salute riproduttiva”, ha espresso Cabello Havrda, riflettendo sull’intenzione iniziale del fondo di fornire supporto logistico per i viaggi ai fornitori di aborti fuori dallo stato. Tuttavia, allo stato attuale, il fondo indirizzerà questi fondi verso sovvenzioni per organizzazioni no-profit locali, concentrandosi su seminari, contraccezione e servizi sanitari correlati invece che sulle spese di viaggio per le cure per l’aborto.
Questa tensione nasce dalla precedente proposta del sindaco Ron Nirenberg di rivedere i finanziamenti per il sostegno ai viaggi dopo che il Distretto sanitario metropolitano aveva raccomandato il piano di spesa per escluderlo. Nirenberg, cercando di accelerare l’implementazione del fondo, ha deciso di non ritardarlo per l’aspetto dei viaggi per l’aborto. Ha commentato: “Non volevo rallentare le cose”, riconoscendo l’opportunità persa di fornire un servizio diretto.
In seguito a questi sviluppi, Nirenberg ha comunicato con i cinque membri del consiglio, incoraggiandoli a presentare proposte formali per i finanziamenti aggiuntivi che desiderano, sottolineando l’importanza di affrontare in modo efficace i bisogni immediati della comunità. Tuttavia, la sfida rimane: da dove il Comune reperirà questi finanziamenti aggiuntivi tra i recenti tagli di bilancio previsti dal piano fiscale della città?
I funzionari della città hanno notato l’esitazione riguardo allo stanziamento di fondi per i viaggi legati all’aborto. Delle dieci organizzazioni in lizza per il finanziamento iniziale, solo due hanno indicato che avrebbero contribuito alle spese di viaggio. Queste proposte provenivano da Beat AIDS Coalition Trust e Parenting Plus, che furono entrambe respinte perché le loro domande non avevano punti sufficienti rispetto a quelle più favorevoli. Gli altri gruppi, inclusi importanti sostenitori come Sueños Sin Fronteras de Tejas e Jane’s Due Process, si sono astenuti dal richiedere sostegno per il viaggio, concentrandosi invece sull’assistenza prenatale e su altri bisogni urgenti.
Le deliberazioni del Consiglio sono complicate dalla reazione dei gruppi anti-aborto, che in precedenza hanno minacciato azioni legali contro l’istituzione del Fondo per la giustizia riproduttiva. Sebbene il disegno di legge 8 del Senato statale limiti severamente l’accesso all’aborto, consentendo ai privati cittadini di citare in giudizio chiunque si ritenga stia aiutando qualcuno che richiede la procedura, le sfide legali finora non sono state all’altezza. La causa intentata da gruppi come la San Antonio Family Association è stata archiviata all’inizio di quest’anno ma rimane attiva, intrecciando in modo complicato le intenzioni legislative con il clima legale che circonda il diritto all’aborto.
A tutto ciò si aggiunge il fatto che il bilancio della città ha recentemente dovuto affrontare tagli significativi, sollevando preoccupazioni sulla fattibilità di reperire fondi aggiuntivi per questo scopo. Inizialmente la maggioranza del consiglio non includeva i finanziamenti per i viaggi per l’aborto, con diversi membri che si opponevano al finanziamento da parte della città dei trasporti per gli aborti fuori dallo stato. I membri del Consiglio Marc Whyte, Manny Peláez e John Courage hanno costantemente espresso le loro riserve sull’utilizzo di fondi pubblici per tali spese, allineandosi con le opinioni più conservatrici sul coinvolgimento della città nell’accesso all’aborto.
Gli sforzi da parte dei sostenitori rimangono sostanziali. Laura Molinar di Sueños Sin Fronteras ha menzionato il potenziale interesse a richiedere nuovi stanziamenti purché ciò consenta la collaborazione con altre organizzazioni focalizzate sui diritti riproduttivi. Il desiderio di un’ampia coalizione può aiutare a rafforzare le future richieste di finanziamento, soprattutto considerando la forte spinta della comunità verso la garanzia della giustizia riproduttiva.
La questione dell’accesso all’aborto continua ad evolversi, intrecciandosi con le aspirazioni politiche dei singoli membri del consiglio, tra cui Peláez e Courage, entrambi con l’obiettivo di diventare sindaco per il 2025. Le loro posizioni su questo tema potrebbero modellare il loro futuro elettorale, creando calcoli accurati mentre i dibattiti sui diritti riproduttivi intensificare. Cabello Havrda intende sostenere la discussione sulla proposta di finanziamento all’inizio del prossimo anno, indicando che c’è ancora molto da appianare, soprattutto sullo sfondo della resistenza di varie fazioni del consiglio.
Con le discussioni che cominciano appena ad accendersi, l’esito delle deliberazioni di San Antonio sui finanziamenti alla giustizia riproduttiva sarà fondamentale. Riflette un microcosmo della lotta nazionale sull’accesso all’aborto: una dura realtà di narrazioni contrastanti e di lotta per i diritti riproduttivi delle donne.