L'esordio del nuovo allenatore si conclude con la disfatta contro Amarante (6-0). Era un avversario di terza fascia, sì signore, ma la 'fame' c'è ancora…
C'erano 36.074 persone sugli spalti dello stadio José Alvalade, ma gli occhi di tutti, dai giornalisti ai commentatori, dagli appassionati di sport ai tifosi di qualunque altro club, erano puntati su un solo uomo: João Pedro da Silva Pereira, 40 anni, sostituto di Ruben Amorim allo Sporting e debutto come allenatore ai massimi livelli. I leoni, in questo secolo, avevano fatto lo stesso con Paulo Bento e Ricardo Sá Pinto. L'FC Porto lo aveva fatto con Vítor Pereira e Vítor Bruno e il Benfica con José Mourinho e Bruno Lage. Scommetti sugli allenatori con zero partite nelle categorie principali.
Non sarebbe certo questo il momento ideale per João Pereira (o qualunque altro allenatore) per approdare allo Sporting, campione nazionale, leader isolato del campionato, con alte probabilità di qualificarsi ai quarti di Champions League senza passare il turno. play-off e ancora con ben 56 gol segnati nelle 18 partite della stagione 2024/2025. È quasi come qualcuno che entra, ad esempio, nel mercato azionario. E' preferibile entrare alto o basso? La risposta è ovvia: giù.
È quello che è. Il nuovo allenatore dei leoni, come era prevedibile, visto che si trattava di una partita casalinga e con Amarante (teoricamente molto più fragile), ha introdotto molte modifiche all'undici rispetto all'ultima partita dello Sporting (a Braga in campionato, 4-2). . Senza gli infortunati Debast e Pedro Gonçalves, ha fatto riposare Israel, Diomande (fuori dal tabellone), Quenda, Maxi Araújo e Gyokeres e ha piazzato Kovacevic, St. Juste, Gonçalo Inácio, Esgaio, Fresneda, Edwards e Harder.
La verità è che nello Sporting non si sono notate grandi differenze, come previsto, a parte il posizionamento molto più avanzato di Daniel Bragança, che sembrava giocare 10 metri davanti a Hjulmand e molto vicino a Harder. I leoni spedito La questione del passaggio agli ottavi di finale della Coppa del Portogallo era molto presto, con i gol di Edwards (10'), Esgaio (15) e Harder (28').
A segnare sono stati un'esterno inglese, un terzino portoghese e un attaccante danese, ma a distinguersi sono stati due mancini: Bragança e Trincão. Il primo ha giocato come un vagabondo, a destra, a sinistra, in mezzo, con ben tre assist (1-0, 2-0 e 4-0); il secondo, quasi sempre a sinistra, facendo andare in acqua difensori e centrocampisti amarantino. In chiusura dei 45 minuti, Edwards ha segnato il 4-0. Quasi tutto chiuso allora.
…tranne gli undici dello Sporting. Proprio all'intervallo, João Pereira apporta due cambi: St. Juste per Quenda e Hjulmand per Morita. Esgaio è passato al terzo difensore, insieme a Gonçalo Inácio e Matheus Reis. E la partita continuava a scorrere in una direzione: il gol di Didi. Amarante cerca di difendere al meglio e, qua e là, punta sui contropiedi.
Dopo un periodo in cui il gioco dei Lions era più tranquillo, Trincão segna con Harder e, al limite dell'area, realizza il 5-0. Subito dopo entrarono João Simões, Henrique Arreiol e Viktor Gyokeres mostro che seduce l’Europa dai club ricchi. Da quel momento in poi l'interesse per la partita, oltre agli esordi dei giovani e di João Simões e Henrique Arreiol, si è concentrato sui numeri che il risultato avrebbe potuto raggiungere e se Gyokeres avrebbe segnato ancora.
Dopo aver mandato due palloni sul palo sinistro, dopo i calci di punizione, lo svedese ha segnato un rigore all'89', il sesto per lo Sporting (gol stagionale) e il 33esimo (!!) dell'attaccante svedese. Bellissimo esordio per João Pereira, anche se contro un avversario di terza fascia. Grande mese di novembre per i leoni, con ben 19 gol: 5-1 all'Estrela da Amadora, 4-2 all'SC Braga, 4-1 al Manchester City e 6-0 all'Amarante!