Giordano Bardella è stato ricevuto al TPMP questo giovedì per discutere del suo libro, Quello che sto cercandopubblicato il 9 novembre dalle edizioni Fayard. Durante l’intervista, il giovane 29enne ha raccontato alcuni aneddoti, come il suo incontro con Marine Le Pen, “in una pizzeria”, anche se all’epoca era solo un giovane attivista.
La storia di questa collaborazione è cresciuta Cyril Hanouna per porre a Jordan Bardella una domanda che molti francesi si pongono, ovvero chi dei due si candiderà a rappresentare il Rassemblement National alle elezioni presidenziali del 2027.
Marine Le Pen giudica: Jordan Bardella la difende a tutti i costi
“Come sta? Marine Le Pen ?”, si chiede per primo, più o meno innocentemente, il conduttore del TPMP. “Marine sta bene, mi impressiona sempre per la sua forza, la settimana ovviamente non è facile per lei”, risponde Giordano Bardella.
Come promemoria, l'ex presidente della RN lo è giudicato nell'ambito del processo contro gli assistenti parlamentari del Fronte Nazionale, e quest'ultimo rischia 5 anni di carcere di cui tre con sospensione condizionale, 300.000 euro di multa e 5 anni di ineleggibilità con esecuzione provvisoria.
Dopo aver denunciato”un pregiudizio“ecc “requisizioni parzialiIn questa vicenda, Jordan Bardella ha cominciato a cantare le lodi del suo predecessore, prima di essere colto di sorpresa da una domanda diretta di Cyril Hanouna. “Pensi che sarà lei la persona che riceverò per la prossima campagna presidenziale o sei tu?”, chiede il conduttore.
“Spero che…”: Jordan Bardella fa centro nel TPMP
“Spero che sia lei”, risponde il presidente della Rn, visibilmente imbarazzato. Ma Cyril Hanouna ha voluto approfondire la questione. “Cosa rispondi alle persone che dicono: “Jordan deve essere davvero felice?” se Marine non è idoneo perché è lui che si candiderà nel 2027? E Giordano Bardella risponde: “Non è una storia di felici o non felici (…) la responsabilità è così pesante che ti schiaccia”.
Il 18 novembre, sul set di BFMTV, Jordan Bardella rimase un po' perplesso sul caso Marine Le Pen, lui che dichiarò: “non avere una convinzione la sua fedina penale è per me la regola numero uno quando si vuole fare il parlamentare della Repubblica”. Maxime Switek, presente sul set, ha poi ribattuto: “Se Marine Le Pen venisse condannata? Anche se non ci fosse ineleggibilità o esecuzione provvisoria, non sarebbe possibile una candidatura per Marine Le Pen?”
Dolorosamente, il presidente della Rn ha poi dato una risposta
po' confuso. “Se all’inizio dell’anno i giudici decideranno di condannare ci sarà l’appello. La chiamata ti rende più bianco del bianco“, ha risposto quest’ultimo, prima di assicurarsi che Marine Le Pen lo fosse “innocente” e che quindi, la chiamata
“non confermerò” la punizione.