In una notte magica per Tenerife, con il ritorno della Roja sull’isola, il duello è stato segnato dai rigori. Una fortuna a volte dolce e a volte amara per un tifoso che ha goduto della vittoria della Spagna sulla Svizzera (3-2), così come della presenza di un onnipresente Pedri e, soprattutto, del Calcio dispettoso e divertente di Bryan Zaragoza.
3
Remiro (Robert Sánchez, min. 45), Pau Cubarsí, Aitor Paredes, Grimaldo, Óscar Mingueza, Marc Casado, Fabián, Pedri (Pablo Barrios Rivas, min. 78), Morata (Samu Aghehowa, min. 45), Nico Williams ( Bryan Gil Salvatierra, min. 60) e Yeremy Pino (Bryan Zaragoza, min. 69)
2
Mvogo, Edimilson Fernandes, Eray Cömert, Miro Muheim, Ricardo Rodríguez, Xhaka (Vincent Sierro, min. 59), Freuler, Derek Kutesa (Noah Okafor, min. 72), Simon Sohm (Fabian Rieder, min. 59), Filip Ugrinic e Mohamed Zeki Amdouni (Andi Zeqiri, min. 45)
Obiettivi 1-0 minuti. 31: Yeremy Pino. 1-1 minuto. 62: Joel Monteiro. 1-2 minuti 68: Bryan Gil Salvatierra. 2-2 minuti. 85: Andi Zeqiri. 3-2 minuti 93: Bryan Saragozza.
Arbitro Bastian Dankert
cartellini gialli Yeremy Pino (min. 61), Eray Cömert (min. 80) e Bryan Zaragoza (min. 83)
I tifosi di Tenerife volevano che la festa fosse completa. Quindi, non solo la Spagna doveva vincere, ma doveva anche segnare un canarino. Nessuno, quindi, meglio di Pedri. Il giocatore del Barça, nato a Tegueste, aveva giocato una sola partita con Heliodoro Rodríguez López e lo aveva fatto con la maglia del Las Palmas. Così, quando Morata stava cercando di segnare il suo 38esimo gol con la Spagna per raggiungere nientemeno che il suo idolo Fernando Torres, i tifosi hanno cominciato a cantare il nome di Pedri. Il capitano non ha esitato, non è solito farlo quando si tratta di distribuire il gioco. Ma Morata non è riuscito a catturare El Niño né Pedri è riuscito a diventare il primo delle Canarie a segnare un gol con la maglia della Spagna nell’Arcipelago. Qualche problema? Nessuno, il rimbalzo è stato preso da un altro canario, Yeremy Pino, che ha mandato la palla in rete.
È successo, però, che il rigore sbagliato da Pedri non è stato l’unico a segnare il duello di Tenerife. Mancava ancora più suspense nell’arcipelago. Quando la partita sembrava chiudersi in favore della Roja, Fabián ha provato a respingere il cuoio in area della Spagna e ha finito per abbattere Sierro. Era l’85’ e Zeqiri non sbaglia dagli 11 metri. Fu in quel momento che la notte della festa di Pedri e La Roja rischiò di tingersi di dolce amarezza a Tenerife. Ma c’era un dribblatore naturale che aveva qualcosa da dire: Bryan Zaragoza sembrava intrufolarsi in area con un dribbling e forzare un nuovo rigore. Il terzo del duello, quello finale per la Spagna che ottiene la vittoria.
All’Heliodoro Rodríguez López, il ruggito dei tifosi dopo l’ultimo rigore segnato dal Saragozza è stato spettacolare nel chiedere a gran voce Pedri, così come lo è stato il loro silenzio quando il canario si è rotolato a terra dopo il forte colpo di Amdouni. A Tenerife non c’erano dubbi: l’entusiasmo dei tifosi era proporzionale a quello di Pedri, disposto a prendere in mano il calcio spagnolo per cominciare a recuperare il suo status di intoccabile nell’undici di Luis de la Fuente, in dubbio visto che Dani Olmo ha approfittato del suo momento dell’Euro Cup, proprio dopo l’infortunio del 20, vestito da protagonista anche nella vittoria dei Reds contro la Danimarca a Copenhagen. Pedri non è stato l’unico calciatore attivo a Tenerife, sono apparsi anche gli esterni: Yeremy Pino, Bryan Gil e Brian Zaragoza hanno svegliato i tifosi del Tenerife, soprattutto gli attaccanti del Girona e dell’Osasuna, audaci e spudorati quando la Spagna stava passando il momento peggiore dopo il pareggio di Monteiro.
Pedri e Saragozza elettrizzano a Tenerife, in una notte che lascia trasparire una certa pigrizia per Spagna e Svizzera. La Roja non solo è arrivata al duello di Tenerife con il visto timbrato per i quarti di finale, ma si era anche assicurata il primo posto nel girone. La Svizzera, invece, è retrocessa. Ma De la Fuente e Murat Yakin avevano il compito di cancellare i sospetti di pigrizia. E lo hanno fatto dallo spogliatoio: hanno scosso gli undici per dare una scossa alla concorrenza. La Svizzera ne aveva bisogno per recuperare prestigio, la Spagna per accordarsi con De la Fuente, che sostiene di avere fino a tre squadre titolari.
Pedri, poi, non è stato l’unico calciatore spagnolo a prendere sul serio il duello di Tenerife. L’idea è stata di De la Fuente, che per questo ha fatto debuttare Paredes, Samu e Barrios, mentre ha schierato Casadó dopo 20 minuti contro la Danimarca. E, come in una squadra che sembra riposare da anni con la presenza di Lamine Yamal (17 anni) e Nico Williams (22) sulle ali, a Tenerife Bryan Gil e Brian Zaragoza hanno alzato la mano.