Il Mercosur è nella mente di tutti. Mentre Emmanuel Macron si è recato in Argentina questo fine settimana, prima di recarsi tra poche ore a Rio per il vertice del G20, le notizie francesi preoccupano il presidente della Repubblica. Gli agricoltori si mobilitano nuovamente per protestare contro le norme, ma anche per continuare a protestare contro l’accordo di libero scambio con il Mercosur, l’alleanza commerciale sudamericana che riunisce l’80% del Pil sudamericano.
Interrogato sulla questione, al suo arrivo in America Latina, Emmanuel Macron ha assicurato: la Francia non firmerà l’accordo nello stato attuale. Invitato questo lunedì mattina sul set dell'intervista La Grande Europe 1-CNews, il deputato del Raduno Nazionale del Nord, Sébastien Chenu, è infastidito dalle dichiarazioni del presidente. “Emmanuel Macron ci sta mentendo”, assicura. “Emmanuel Macron mente, tradisce la ruralità, alla fine tradisce la Francia avendo permesso alla Francia di indebolirsi, di indebolire la sua voce all’interno dell’Unione europea”, continua.
Nessuna ricerca di alleati all'interno dell'Unione
“In realtà, e implicitamente, non è mai stato ostile al Mercosur. Innanzitutto fa parte della sua logica del grande commercio, dei trattati internazionali di libero scambio. È la sua logica ultraliberale”, critica il vice-. presidente del Raduno Nazionale, al microfono di Sonia Mabrouk.
“Non l’abbiamo mai vista mobilitarsi all’interno dell’Unione Europea, paesi che potrebbero essere nostri alleati. Ci sono paesi che potrebbero essere nostri alleati, penso ad esempio alla Polonia. Ma bisognava impegnarsi, bisogna farlo oggi , il tour dei paesi europei che potrebbero costituire una minoranza di blocco, non lo vedo fare questo”, si rammarica.
Concorrenza sleale
Di fronte alle tensioni che l’accordo provoca nell’agricoltura francese, ma anche più in generale in Europa, sta prendendo forma l’idea di dividere l’accordo in più parti. “La signora Von der Layen ha capito che era necessario fare il cappello alla Francia e per questo cercheranno di fare a pezzi i trattati. Ma alla fine il risultato sarà lo stesso, vale a dire che i nostri agricoltori essere soggetti alla concorrenza sleale di paesi che non rispettano gli stessi standard”, si arrabbia Sébastien Chenu.
“Ma dirò il fondo dei miei pensieri, e cioè che in realtà Emmanuel Macron ha rinunciato all’agricoltura francese come ha fatto con lui e con i suoi predecessori”, conclude.