Vincitori a Milano, gli azzurri sono stati (molto) grandi

Vincitori a Milano, gli azzurri sono stati (molto) grandi
Vincitori a Milano, gli azzurri sono stati (molto) grandi
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Autorevole e disciplinata, la Francia ha ottenuto un magnifico successo contro l'Italia (1-3) domenica sera a Milano e si è classificata prima nel girone della Nations League. Una serata perfetta.

“Siamo a casa”, «Ciao» e infine a “Marsiglia” intonata dai 2000 tifosi francesi appollaiati in cima alla tribuna di San Siro… Deschamps salta tra le braccia del suo staff. I Blues che esultano. L'ultima uscita dei vicecampioni del mondo 2024 non poteva andare meglio domenica sera con questo meritato e autoritario successo (1-3) contro i puniti italiani. Mai una cosa da poco vincere in Lombardia, tanto meno contro una Nazionale imbattuta dall'inizio dell'anno scolastico e senza Kylian Mbappé, ma i francesi ce l'hanno fatta. Forte. Per un vero incontro fondativo.

Una dura battaglia in un San Siro in fiamme…

Nonostante il freddo secco della città lombarda, bisognava essere lì per sentire i brividi durante gli inni, con a « Fratelli d’Italia » ripreso a squarciagola da 68.000 spettatori che avevano appena fischiato “La Marsigliese” come benvenuto alla squadra francese attesa a turno domenica sera. Impossibile sognare una cornice più sontuosa del gioiello dello stadio San Siro, una cornice fantastica per chiudere il 2024. Se Adrien Rabiot avesse la buona idea, in occasione del ritorno dall'Euro, di calmare gli entusiasmi italiani aprendo velocemente i conti dopo un colpo di testa su corner di Lucas Digne (0-1, 3e) -i due ex parigini hanno festeggiato i loro 50 annie selezione a Milano-, non è bastato a mettere a tacere un pubblico in trance. Sorpresi e frastornati, gli uomini di Spaletti hanno impiegato tempo a riprendersi nonostante il sostegno dei tifosi. Che dire quando Digne si è preso il posto di Michel Platini trovando l'angolo alto di Vicario su una deliziosa punizione (0-2, 32)e) che gelò completamente San Siro.

…E soprattutto una vera partita di calcio

Arrivati ​​in Italia, imbarazzati dopo l'epurazione contro Israele (0-0) di giovedì in uno Stade de freddo e cupo, i Blues non erano in vantaggio. Di fronte alla leader del girone 2, imbattuta dall'inizio dell'anno scolastico e dalla vittoria al Parco dei Principi (1-3), avremmo visto (finalmente) cosa aveva nello stomaco questa squadra francese in ricostruzione. Con due gol di vantaggio, difficile sognare un inizio migliore per i freschi Blues (7 cambi rispetto a giovedì, un centrocampista Guendouzi-Koné-Rabiot, Nkunku numero 10 dietro alla coppia Kolo-Muani-Thuram) . Ai quattro angoli di San Siro, se non sempre sono stati grandi voli, le due nazioni hanno dato vita ad una grande battaglia. Duelli, aggressività, una certa tensione… Una vera partita di calcio. Irritata in casa, la Nazionale, senza avere grandi occasioni, ha avuto il merito di reagire riducendo il punteggio di Cambiaso (1-2, 35e) di fronte a un Maignan impotente. In un San Siro in eruzione.

Una partita decisiva per i Blues

In uno scenario del genere, con un pubblico in fiamme, spesso non ci sono opzioni. E questa Francia, senza Kylian Mbappé, ha scelto quella che più le si addiceva. Vincendo a Milano con forza e carattere. In un quasi copia e incolla del punteggio d'apertura, Digne trova Rabiot di testa (1-3, 64e) per il gol del KO… sinonimo di primo posto nel girone. Senza essere esuberanti, senza chiare possibilità di mettere i denti, ma uniti, aggressivi, conquistatori e chirurgici, questi Blues disgustarono l'Italia. E ha messo a tacere un intero stadio. Come Maignan a fine partita (90+2). Per quello che si preannuncia come un vero e proprio incontro fondativo per questa nuova generazione. Sicuramente Deschamps si è posto delle domande prima di questo incontro. Aveva le sue risposte. Implacabile.

Ora, verso il 2025

Nel cammino che porta al Mondiale 2026, le cui qualificazioni inizieranno nel 2025 (giugno o settembre per la Francia), per il tecnico conterà questa partita in Lombardia. Senza Mbappé e Tchouaméni, ha potuto apprezzare lo stato d'animo collettivo inaugurato da Maignan, Konaté, Digne, Koné e persino Nkunku. Se la qualità del gioco e l'animazione offensiva stanno progredendo come i grandi progetti del 2025, questa vittoria in terra italiana fa un mondo di bene a una noiosa squadra francese criticata da tutte le parti quest'anno. Il tempo dirà se domenica 17 novembre 2024 nasce una squadra, ma le basi ci sono, attorno a una difesa solida e un muro compatto. Deschamps nel testo. L'anno non poteva finire meglio per i Blues. Natale prima del tempo.

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