Tommaso Fruto
Roma, 15 nov (EFE).- Carlos Alcaraz non poteva fare di più contro il muro costruito da Alexander Zverev. Il tedesco ha risposto tutto, ha servito con precisione e ha certificato con eccellenza la sua qualificazione alle semifinali, senza mollare un servizio (7-6 (5) e 6-4) e lasciando il murciano matematicamente eliminato.
Nella disperazione ha finito la perla spagnola, cercando una spiegazione sulla sua panchina. “Mio Dio… voglio solo metterla dentro. Mettila otto metri dentro, ma la manderò fuori”, ha detto a Juan Carlos Ferrero, il suo allenatore. La solidità di Zverev ha ottenuto qualcosa di così complicato come rendere Alcaraz disperato.
Il Murcian doveva vincere per avvicinarsi ad una semifinale incerta. Una strana sensazione nel tennis, dove solitamente tutto è bianco o nero. Dentro o fuori. La matematica si fa strada negli sport di racchetta A fine anno, una percentuale di partite vinte, inferiore a quella del resto dei contendenti, lo lascia fuori. La Masters Cup è diversa. La Coppa Davis ti aspetta a Malaga.
La striscia rosa sul naso risaltava ancora nell’outfit di Alcaraz. Il freddo, seppure praticamente superato, ha comunque pesato sulla vincente di Wimbledon e Roland Garros. E di fronte a un diritto come quello di Zverev ogni cautela è stata insufficiente. Perché le buone sensazioni del tedesco nell’ultimo tratto di stagione lo hanno portato quasi alla pari con Sinner. Alcaraz ha combattuto contro un mostro numero 2 al mondo.
Fin dall’inizio ha dovuto lottare contro la tempesta “Sascha”. Nel primo set ha parato sette palle break e due set point. Il servizio di Zverev è stato intrattabile, inevitabile in una partita di altissimo livello.
Deciso come pochi sul circuito, Alcaraz ha cercato di far emergere molto velocemente il suo ventaglio di soluzioni di fronte alla partenza travolgente del suo rivale. Ben presto utilizzò il suo classico ed efficace drop shot. Entrò, ma questa volta Zverev arrivò approfittando della sua stazza. Alcaraz risponde con un pallonetto, pessima idea del tedesco. Zverev schiaccia, 0-40 e tre palle break. A tre dalla fine, Alcarz ne ha salvati quattro. È riemerso. Pugno alzato dopo un perfetto cross di destro. Rimase a galla.
I servizi furono rispettati da quel momento in poi. Buoni scambi coinvolti. Livello molto alto. Fino a quando ‘Sascha’ aveva in mano la prima puntata con 6-5 a suo favore, ma il suo dritto è andato molto lungo sulla prima palla set. Alcaraz, lungi dall’essere intimidito in quel momento, è cresciuto. È riemerso per portare il set al tie-break quando era contro le corde.
L’uguaglianza ha lasciato il posto alla follia nello spareggio. Zverev parte con uno spettacolare cross di destro e porta il 4-2 a suo favore. Il tedesco aumenta il suo vantaggio dopo l’errore di Alcaraz, che finisce in rete. Sembrava un 5-2 insuperabile, ma l’Alcaraz non si arrende. Con un destro violento vicino al corridoio realizza il 5-3. E segna con un altro break fenomenale, battendo Zverev con un pallonetto.
Un tie-break da cardiopalma che, alla fine, è andato dalla parte dei tedeschi. Alcaraz avrebbe potuto salvarsi, ma quando lo ha avuto nella posizione giusta per segnare il punto, ha mancato in rete con una palla larga. Non poteva crederci. Sullo sfondo Zverev festeggia il suo posto in semifinale.
La situazione ha poi superato Alcaraz, entrato male nel secondo set. E contro questo Zverev ciò significa subire molti colpi. Il tedesco ha rotto alla prima occasione e ha guadagnato due game di vantaggio con il suo servizio spettacolare.
Quello di El Palmar riesce a generare un’opzione per ristabilire la parità, ma il livello di Zverev è altissimo e le due palle break dello spagnolo finiscono nel limbo.
A decidere la partita è già stata l’intrattabile inerzia di Zverev, che ha siglato il match point nell’ultimo set, lasciando a terra lo spagnolo, applaudendo poco dopo la meraviglia che aveva visto sotto forma di cross di dritto e che lo ha lasciato fuori. L’Alcaraz soccombe all’eccellenza del tedesco e viene eliminato. Sta già pensando alla Coppa Davis. EFE